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Happy Hour sull'immunità

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Il 10 maggio alle 18:30 si terrà l'ultimo "café scientifique" al Museo di Storia Naturale di Milano. Alberto Mantovani dell'Università degli Studi di Milano e Fondazione Humanitas per la ricerca incontrerà il pubblico nella rilassata cornice di un vero e proprio Happy Hour scientifico sul tema: "Immunità: dal big bang immunologico alla salute globale".

L’incontro si focalizzerà soprattutto sulle recenti scoperte sulla cosiddetta "immunità innata", il nostro primo meccanismo di difesa, capace di far partire e orientare non solo le risposta infiammatorie, ma anche la parte più specifica dell’immunità. Alla base di questa scoperta, gli studi sul moscerino della frutta. Il chiarimento dei meccanismi di azione dell’immunità ha aperto la strada a nuove strategie diagnostico-terapeutiche al servizio della salute: nuovi adiuvanti per i vaccini, vaccini non solo preventivi ma anche terapeutici. La sfida, ora, è sempre più tradurre le conoscenze sull’immunità in strategie di intervento diagnostico e terapeutico. Ma anche condividere con il resto del mondo le armi salva-vita che siamo riusciti e riusciremo a mettere a punto.

Autorità riconosciuta a livello internazionale sulla immunità, Alberto Mantovani è autore del recente libro I guardiani della vita, Dalai Editore (2011).

L'elenco degli appuntamenti degli Happy Hour evoluzionistici presso il Museo di Storia Naturale di Milano: http://www.scienzainrete.it/event/happy-hour-evoluzionistici

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Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

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Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.