fbpx Ambiente e salute: che strada prende l’evoluzione? | Scienza in rete

Ambiente e salute: che strada prende l’evoluzione?

Read time: 2 mins

Sono numerosi gli studi di letteratura che mostrano come l’esposizione ad agenti xenobiotici possa avere un impatto sulla salute. I primi studi, condotti per verificare gli effetti dei pesticidi, hanno messo in evidenza la presenza di una correlazione tra l’esposizione in utero, il successivo sviluppo di anomalie nella conta spermatozoica e l’incidenza di infertilità. In particolare, uno studio, condotto da Andrea Cupp alla Washington State University, durante l’analisi sull’influenza degli agenti chimici nella determinazione del sesso nei ratti esposti a methoxyclor, ha mostrato effetti multigenerazionali. Alla pubblicazione dei lavori, nel 2005, in collaborazione con Michael Skinner, la letteratura si era arricchita di numerosi studi ed era chiara una persistenza degli effetti per quattro generazioni.

Il punto fondamentale attorno a cui ruotano questi studi è che le sostanze a cui siamo esposti ogni giorno rischiano di avere effetti sia su di noi, sia sulle generazioni future. Ed è proprio con questa premessa che il National Institute of Environmental Health Sciences (Nies) ha recentemente richiesto al governo americano fondi per tre milioni di dollari destinati a finanziare la ricerca sui meccanismi di trasmissione trangenerazionale e sulle sostanze chimiche che causano questi effetti.  

Per spiegare gli effetti transgenerazionali si parla ormai di epigenetica, ovvero modifiche che non alterano la struttura del Dna ma portano alla codifica di proteine in grado di determinare cambiamenti nel fenotipo di un organismo. Gli scienziati discutono sulla definizione esatta del termine epigenetica ma attualmente la più accreditata è stata pubblicata su Nature 10 anni fa “The study of stable alterations in gene expression potential that arise during development and cell proliferation”. Le modifiche di tipo epigenetico possono avvenire ad opera di piccoli gruppi chimici (metilici e acetilici) che vengono attaccati al Dna o alle proteine istoniche regolando così il modo con cui il Dna viene trascritto e quindi l’espressione genica.

Le prove scientifiche sugli effetti multigenerazionali sugli uomini sono emerse grazie a studi sull’obesità condotti in Svezia da Marcus Pembrey, un genetista dello University College London Institute of Child Health, sull’influenza del cibo sul rischio di disturbi cardiaci e diabete tra le generazioni future. Da allora, gli studi sugli effetti genetici dell’esposizione ambientale, in grado di persistere per generazioni successive, sono volti a comprendere quale strada sta prendendo l’evoluzione umana. 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Le auto elettriche sono inevitabili, per fortuna

posteggio auto elettrica

La modifica del divieto europeo di vendita dal 2035 di auto termiche ci dà l'opportunità di guardare ai dati degli ultimi anni e capire che la transizione verso l'auto elettrica è ormai ineluttabile. Costa sempre meno, aumentano i punti di ricarica e se ne producono sempre di più. Ora le case automobilistiche europee dovranno ridurre le emissioni allo scarico del 90% e non più del 100%: ma, anche se un quota potrà essere coperta da e-fuel, biocarburanti e acciaio a più basse emissioni, il grosso dovrà necessariamente provenire dall'elettrico.

Immagine: Pixabay

L’obbligo europeo di non vendere più auto a combustione interna dal 2035 in poi è stato modificato. Sia chiaro, secondo la vecchia indicazione, dal 2035 in poi si sarebbe comunque potuto circolare ancora con auto a benzina: lo stop era previsto solo per la vendita. Proprio per rendere graduale il passaggio. Ora non più.