Nei topi l’effetto è sorprendente: basta mettere fuori uso l’enzima che, tramite idrossilazione, inibisce l’attività delle proteine prodotte dal gene HIF-1 e gli animali non ingrassano né sviluppano steatosi epatica, neppure con una dieta costituita al 60 per cento di lipidi. Anzi, sono magri e con una maggiore sensibilità all’insulina.
Nello studio, pubblicato su Cell Metabolism, Randall Johnson dell’Università di California a San Diego che ha coordinato la ricerca a capo di un gruppo internazionale, ha verificato che bloccando l’enzima, un’asparaginil idrossilasi, non si hanno conseguenze su altre funzioni del gene bersaglio, come l’angiogenesi, l’eritropoiesi o lo sviluppo e che l’effetto è praticamente identico quando il fattore inibente viene eliminato solo dalle cellule neuronali. L’effetto quindi deve essere mediato essenzialmente a livello del sistema nervoso centrale.
