Un controverso farmaco per abbassare il colesterolo, l’ezetimibe, potrebbe riciclarsi per un nuovo uso: uno studio in uscita su Nature Medicine infatti dimostra che in topi con trapianti di fegato umano il medicinale è in grado di bloccare l’ingresso del virus dell’epatite C nelle cellule inibendo l’infezione. Dalla ricerca condotta in collaborazione tra ricercatori dell’Università dell’Illinois a Chicago e da quella di Hiroshima in Giappone sembra infatti che il recettore Niemann-Pick C1–like 1 (NPC1L1) per l’assorbimento del colesterolo sia anche un’importante porta d’ingresso per il virus, di cui sono portatori in tutto il mondo circa 170 milioni di persone. La recente approvazione da parte delle autorità regolatorie di due inibitori delle proteasi specifici per questa infezione (boceprevir e telaprevir) ancora non basta per affrontare questa infezione, importante causa di epatiti croniche, cirrosi e tumori del fegato.
Nature Medicine DOI: 10.1038/nm.2581
