Ne parlano la Bibbia e il Corano, e ora la genetica viene a suggerire che forse sì, c’è davvero la possibilità che la leggendaria regina di Saba si sia unita al re Salomone e abbia dato alla luce un figlio, o meglio che le antiche popolazioni dell’Etiopia si siano mescolate con altre di origine semitica circa 3000 anni fa. A dire la verità, infatti, lo studio condotto da un’équipe internazionale guidata da Luca Pagani, dell’Università di Cambridge, ovviamente non fa nomi: quel che i ricercatori hanno osservato, dall’esame del genotipo di 235 appartenenti a una decina di gruppi etnici dell’Etiopia e di popolazioni confinanti, è soltanto la presenza nella popolazione etiope di caratteristiche genetiche diverse da quelli presenti nelle altre popolazioni africane, per esempio l’allele SLC24A5 associato alla pigmentazione chiara della pelle degli Europei. A sostenere l’associazione di questo dato con il racconto mitico c’è l’epoca in cui questi geni sarebbero entrati nel continente africano, stimata intorno ai 3000 anni fa, e la maggior somiglianza delle caratteristiche genetiche di questi gruppi di abitanti dell’Etiopia con popolazioni di Israele e della Siria, che non con altre arabe o dello Yemen, geograficamente più vicine.
I risultati confermano quindi altre ricerche di linguistica secondo cui l’etiosemitico, un idioma parlato in alcune parti del paese africano, si sarebbe staccato dal ceppo originario nella stessa epoca, circa 3.000 anni fa.