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“Bruchi, scarafi, pidocchi” E altre meravigliose bestiole

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“Bruchi, scarafi, pidocchi” è un libro che racconta del formicolante mondo delle brutte bestiole. E’ perfetto per bambini che si divertono a costruire case per lumache e a catturare “ragnosi” ragni! E’ un viaggio esilerante alla scoperta degli aspetti più insoliti e raccapriccianti di insetti, vermi e ragni.
Nel primo capitolo viene introdotto il concetto di classificazione degli esseri viventi in specie, generi e famiglie e così fino alle classi. Per ogni classe  trattata vengono indicati i caratteri morfologici utilizzati per la classificazione. Nei capitoli successivi sono presentate le diverse bestiole singolarmente. Tra la descrizione di una specie e l’altra il piccolo lettore viene interrogato su numeri e abitudini dell’animale in esame attraverso domande a risposta multipla. Originale la sezione in cui il bambino è stimolato ad entrare in azione per fare amicizia con la bestiola di turno; per esempio gli viene spiegato come incantare un lombrico o come capire se un onisco è un animale furbo o come imparare a mangiare come un insetto!
Il libro termina con una lezione ambientalista rivolta agli uomini, unici animali capaci di distruggere intenzionalmente il proprio ambiente.
Un libro di scienza o meglio di brutta scienza come precisa l’autore Nick Arnold adatto a bambini (dagli otto anni) e ai loro genitori curiosi di imparare a riconoscere le bestiole del prato e a studiarne le abitudini.


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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.