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Mannucci: raccomando il vaccino, e di farlo in fretta

Mannucci, fondatore del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, ematologo di fama internazionale e già direttore scientifico del Policlinico di Milano

La campagna vaccinale, tra mille motivi di inefficienza e rallentamenti, conosce ora una aumentata preoccupazione dovuta alla sospensione di qualche giorno fa del vaccino AstraZeneca per sospette trombosi e emorragie collegate al vaccino. Le preoccupazioni, come si sa, hanno vita più lunga delle ragioni scientifiche che nei giorni successivi sono state esibite per riprendere a pieno ritmo le vaccinazioni.

Scimpanzé, gruppo in cui sei socialità che trovi

La prosocialità, cioè i comportamenti che favoriscono altri individui, non era stata dimostrata con chiarezza negli scimpanzé. Uno studio recentemente pubblicato su Science Advances mostra come, tenendo conto dell’aspetto ecologico, questa specie abbia in effetti comportamenti prosociali, ma che variano a seconda del gruppo: un aspetto richiede di considerare anche gli aspetti culturali della prosocialità ed evidenzia l’importanza di indagare le ragioni alla base del comportamento stesso.

Crediti immagine: Rishi Ragunatha/Unsplash

Sono molte le caratteristiche comportamentali e le abilità che a lungo abbiamo ritenuto essere proprie esclusivamente della nostra specie. La capacità di usare gli strumenti, per esempio, osservata in una varietà di specie, dagli elefanti ai corvidi; la condivisione di una cultura all’interno di un gruppo, come visto in alcune specie di megattere, negli elefanti e in alcuni primati; o ancora la capacità di attribuire stati mentali ad altri individui.

Scienza ed economia alle prese con la crisi pandemica

Immagine: Pixabay.

Quale sarà la risposta della politica, ora affidata ai "tecnici" dopo la crisi dei governi precedenti, di fronte alla sfida di una pandemia che sembra non volersi eclissare e di cui più volte abbiamo sottolineato le radici ambientali globali? Domanda difficile, per rispondere alla quale torna alla mente quanto scritto dal sociologo Luciano Gallino in «Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi» (Ed. Einaudi 2013).

Big data, robot e intelligenza artificiale per la salute

Big data, intelligenza artificiale e robot possono essere un aiuto importante alla salute nostra e del pianeta, in un'ottica One Health - anche nella pandemia. Flavio Lirussi ripercorre alcuni degli esempi più significativi.

Crediti immagine: Mathew Schwartz/Unsplash

Che c’azzecca, direbbe qualcuno, il CERN di Ginevra, diretto da una fisica nucleare (Fabiola Gianotti), con l’One Health Center of Excellence della Florida, un think tank che promuove l’implementazione della salute circolare, diretto da un’altra scienziata di fama mondiale (Ilaria Capua), laureata in medicina veterinaria?

Un ricercatore che non esiste contro la politica delle citazioni

In Francia sta succedendo qualcosa di molto strano: è l’ascesa fulminea di Camille Noûs che, nell’ultimo anno, compare nella lista degli autori di 180 articoli che spaziano dall’astrofisica, alla biologia molecolare, all’ecologia. Non un fenomeno ma un’invenzione dell’associazione RogueESR per protestare l’idea che gli scienziati, per fare carriera, debbano scrivere tanti articoli che poi ricevano molte citazioni, dimostrando che questo obiettivo può essere raggiunto anche da qualcuno/a che non esiste

Spesso, tra colleghi che lavorano in gruppi grandi o piccoli, si discute su chi abbia i requisiti per firmare un determinato articolo. Comparire nella lista degli autori di un lavoro di punta può fare la differenza nella carriera delle persone. Tuttavia, negli ultimi mesi, in Francia, sta succedendo qualcosa di molto strano, con la comparsa di un autore veramente peculiare dotato di straordinaria produttività ma privo di qualsivoglia realtà.

L’Europa propone un certificato verde digitale per vaccinati, guariti e negativi

Mercoledì la Commissione Europea ha proposto l'istituzione di un "certificato verde digitale" da rilasciare a coloro che sono guariti dall'infezione con SARS-CoV-2 non più di sei mesi prima, oppure sono vaccinati oppure sono risultati negativi a un test diagnostico, RT-PCR o rapido. Chi è in possesso del certificato sarà esentato dalla quarantena all'arrivo in un paese membro dell'Unione, per il resto dovrà osservare le stesse misure di distanziamento di chi non lo possiede. Non si tratta né di un passaporto di immunità né di un passaporto vaccinale, proposte che erano state già fatte in passato ricevendo molte critiche per via della scarsa fondatezza scientifica (le tante incognite sulla durata e il tipo di immunità indotta dall'infezione e dalla vaccinazione) e per i risvolti etici. Tuttavia alcune di queste obiezioni si applicano anche al certificato proposto e sono da tenere in considerazione. Gli Stati membri si pronunceranno nei prossimi giorni. Credit: Piqsels.

Cercai invano un posto da contabile. Nel mese di giugno le attività commerciali si fermavano in quella regione. Tutti quelli che potevano permetterselo, lasciavano quel cimitero di febbre gialla. Assumere un giovane non acclimatato sarebbe stata una pessima decisione: o sarebbe morto oppure, molto probabilmente, lo avrebbe colpito una malattia devastante.

"Domani nella battaglia pensa a me": lo stop al vaccino AstraZeneca

Nell'immagine, l'ingresso all'Istituto Paul Erlich Institut per i vaccini e la biomedicina, di Langen (Germania) che ha segnalato i rari casi di trombosi venosa cerebrale associati alla sommministrazione del vaccino AstaZeneca, e che ha portato alla sospensione, e successivamente alla riammissione, del vaccino.

Riprendendo l’articolo di Scienza in rete - in cui si presenta bene il recente caso delle reazioni avverse al vaccino AstraZeneca - vorrei commentare quanto affermato da molti, e cioè che sarebbe stato un errore interrompere la somministrazione del vaccino. Io credo che non lo sia e apprezzo la responsabilità che tecnici (tedeschi) e politici (tedeschi e altri) si sono assunti.

La maledizione dei silos nella ricerca scientifica

A differenza di quanto avvenuto in altri Paesi dove l’organizzazione della comunicazione tra scienziati e governi è stata organizzata con team interdisciplinari che raccolgono esperti di diversi campi scientifici e che in alcuni casi prevede la figura del consigliere scientifico, in Italia la pandemia è stata trattata come un problema esclusivamente medico. È l'effetto di un sistema che concepisce la scienza come un insieme di silos: ogni ricercatore è incasellato e la sua attività è valutata solo per la sua congruenza con un settore disciplinare definito in modo restrittivo; una maledizione per università e ricercatori e che ha avuto una parte anche nella gestione della pandemia.

Crediti immagine: Waldemar Brandt/Unsplash

Due notizie di tenore opposto mi hanno colpito nelle ultime due settimane. La prima, mercoledì 3 marzo: stando agli analisti di Quacquarelli-Symonds, che compilano il famosissimo QS University Ranking, la ricerca italiana su Covid-19 è al quinto posto mondiale come impatto, subito dietro ai titani anglosassoni. Naturalmente il fatto di essere stati il primo paese occidentale travolto da Covid potrà parzialmente spiegare questo exploit, ma certamente si tratta di un riconoscimento alla dedizione e al talento degli scienziati che operano nel nostro paese.

Il Recovery Fund deve essere usato per portare l'investimento italiano in ricerca pubblica a livello della Francia

Negli ultimi quindici anni il PIL dell’Italia è diminuito e si prevede che nel 2022 sarà del 5% inferiore a quello del 2007 mentre Francia e Germania avranno aumentato il loro PIL del 12%. L’Italia non si sviluppa come Francia e Germania per molteplici e ataviche ragioni – quali una burocrazia inefficiente, imprese troppo piccole, scarsi investimenti e pochi lavoratori – ma se anche tutti questi problemi fossero risolti, l’occupazione e il reddito dell’Italia non raggiungerebbero quelli di Francia e Germania perché non abbiamo saputo costruire una “società basata sulla conoscenza”.

AstraZeneca: doveroso approfondire, ma senza fermare le vaccinazioni

Nel dare il via libera al vaccino AstraZeneca definendolo sicuro ed efficace, la European Medicines Agency (EMA) non conferma né esclude possibili rari eventi avversi come la trombosi del seno venoso cerebrale e la coagulazione intravascolare disseminata. In questo articolo, che precede la decisione EMA, Simonetta pagliani descrive diversi meccanismi biologicamente plausibili che potrebbero spiegare l'associazione tra questi casi rari di trombosi e il vaccino AstraZeneca. Capire se uno di questi meccanismi è in atto è doveroso, anche perché potrebbe dare delle indicazioni su come migliorare i vaccini in futuro. Tuttavia, la situazione in cui ci troviamo avrebbe imposto di proseguire la campagna vaccinale durante lo svolgimento delle indagini. Nell'immagine: persone in attesa di essere vaccinate, Baltimore County, Maryland dicembre 2020. Credit: Wikimedia Commons / Covid-Vaccine-67. Licenza: CC0 1.0.

Tra chi aveva già un appuntamento per ricevere la prima o la seconda dose del vaccino AstraZeneca, la sospensione decisa lunedì dal Ministero della Salute ha causato un grave disorientamento, in alcuni misto a un forte senso di sollievo.