Scienza e religione: prove tecniche di intesa
Che un gruppo di eminenti scienziati ed ecclesiastici si ritrovi per confrontarsi sull'evoluzione del dialogo fra scienza e religione è un evento raro, ma che era nell'aria.
Che un gruppo di eminenti scienziati ed ecclesiastici si ritrovi per confrontarsi sull'evoluzione del dialogo fra scienza e religione è un evento raro, ma che era nell'aria.
Un miglioramento, certo. Ma troppo lento. È questa a ben vedere la sintesi degli ultimi dieci anni di investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) nell’Unione Europea proposta, con le sue ultime statistiche, rese pubbliche nelle scorse settimane da Eurostat.
Facendo seguito al loro primo controverso articolo 1, che invocava la “sfortuna” (bad luck) per spiegare la maggior parte dei tumori, Tomasetti e Vogelstein hanno nuovamente ottenuto una grande copertura mediatica con il secondo articolo 2, anch’esso comparso su Science (con un terzo autore).
I dischi volanti hanno fatto la loro comparsa ufficiale il 24 giugno 1947 quando Kenneth Arnold, che pilotava il suo aereo nei pressi delle Cascade Mountains, nello Stato di Washington, vide nove forme luminose disposte in formazione diagonale che sfrecciavano in cielo. Per descriverle disse che assomigliavano a saucer (piattini, come quelli del servizio da the) che rimbalzavano sull’acqua. Ai giornalisti piacque l’immagine dei piattini volanti, che divennero dischi volanti in italiano.
Il 22 aprile, nella giornata della Terra, migliaia di persone manifesteranno a sostegno della scienza in numerose città del mondo.
Fermatevi a riflettere: qual è stata l’ultima notizia che avete cercato direttamente sul sito web di un giornale? E quante volte, invece, aprite articoli o video attraverso link sui social network? Che si tratti di Facebook, Twitter o Instagram, l’offerta di pagine e profili è ormai capillare, e copre sia la produzione che la distribuzione dei contenuti online. Eppure, spesso, dietro l’abbondanza e la pluralità delle fonti sui social network si nasconde lo spettro della disinformazione, con la diffusione di notizie dubbie o completamente false.
Non è la prima retina artificiale, ma è la prima ad essere organica. Questo l’elemento peculiare della nuova protesi retinica, il cui impianto è stato sperimentato su topi portatori di una mutazione in uno dei geni implicati nella retinite pigmentosa umana.
Fare lezione di debunking all’università: è l’idea di Lorenzo Magnea, fisico teorico e professore all’Università di Torino, che ha portato nelle aule dell’ateneo piemontese “Fisica per cittadini”, un corso per imparare a leggere criticamente le notizie in rete e offline, quest’anno alla sua seconda edizione. Le lezioni non sono rivolte solo agli studenti universitari ma sono aperte a tutta la cittadinanza.
Maria Luisa Villa – già ordinaria di Immunologia presso l’Università degli Studi di Milano, Associata di Ricerca all’Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr, socia dell’Accademia della Crusca – ci propone un libro dal titolo sornione e accattivante: La scienza sa di non sapere. Per questo funziona. (Guerini e Associati 2016).

Un "gran cavallo, di ben confitti abeti, d’armi pregno e d’armati" che penetra con l'inganno nella cittadella di Troia per fiaccarne finalmente la resistenza. Il ruolo dell'immunoterapia nella lotta ai tumori potrebbe richiamare alla mente questa "macchina fatale" capace di avere la meglio sul più insidioso dei nemici, ma con esito tanto incerto quanto audace la mente che l'ha concepita.