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Tumore al seno: un algoritmo per aiutare gli oncologi a scegliere le migliori terapie

Un gruppo di oncologi, statistici, matematici e fisici dell'Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari ha messo a punto un algoritmo per prevedere se una donna trattata per un tumore al seno andrà incontro a un nuovo episodio di malattia nei 5 e 10 anni successivi sulla base delle caratteristiche del tumore e delle terapie ricevute. Attualmente il modello di riferimento per scegliere il piano terapeutico da offrire a una donna con tumore al seno è quello delle breast unit gruppi multidisciplinari che esaminano collegialmente i casi anche facendo riferimento alle linee guida internazionali. Il lavoro di queste unità potrebbe beneficiare dell'aiuto di sistemi come questo, soprattutto se ben validati su una popolazione omogenea con quella del territorio di riferimento del centro clinico. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE. Immagine di Roo Reynolds (CC BY-NC 2.0).

Nel 2020 in Europa sono stati diagnosticati circa 355 500 nuovi casi di tumore al seno, corrispondenti al 30% delle diagnosi di nuovi tumori ricevute in totale dalle donne europee in quell’anno. Le morti associate sono state quasi 92 000 e rappresentano tra il 15% e il 20% del totale delle morti causate dal cancro tra le donne.

Scendi a terra fa caldo! Come riscaldamento globale e deforestazione cambiano le abitudini dei primati

L’aumento delle temperature e la deforestazione spingono lemuri e scimmie arboricole a scendere a terra per cercare fresco e acqua. Questi i risultati di uno studio condotto su larga scala, a cui hanno lavorato ricercatori italiani, che indaga i fattori biologici ed evolutivi alla base di questo cambio di stile di vita.

Crediti fotografici: Carolien van Oijen su Unsplash

Le temperature stanno salendo, in alcune zone del pianeta più che in altre. Nelle foreste tropicali, il calore è più intenso tra le fronde, esposte direttamente ai raggi solari, mentre il sottobosco conserva un microclima più stabile e fresco. E così, per fare fronte al caldo, i primati arboricoli possono cercare refrigerio scendendo a terra, cambiando quindi totalmente le proprie abitudini e trovandosi ad affrontare nuove insidie come predatori terrestri e cacciatori.

Mark Jacobson: 100% rinnovabili obiettivo possibile

Abbiamo intervistato Mark Z. Jacobson, top scientist della Stanford University, che ci spiega la sua visione di una transizione a un sistema di energia 100% rinnovabile in trent'anni senza rischi di blackout. E senza nucleare.

Crediti immagine: TED/James Duncan Davidson. Licenza: CC BY-NC 2.0

Solo fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Niente cattura e sequestro del carbonio, niente nucleare, niente, ovviamente, fonti fossili. Passare entro il 2050, ma forse anche prima, al 100% di energia rinnovabile, è possibile. Così la pensa Mark Z. Jacobson, professore di ingegneria civile e ambientale, e direttore del Programma Atmosfera/Energia dell’Università di Stanford e fra gli ispiratori del Green New Deal statunitense.

Crisi energetica del gas: winter is coming

Il conflitto Russia-Ucraina ha inevitabilmente portato con sé sanzioni, progressiva riduzione delle forniture di gas russo, impennata dei prezzi e caro bollette. L’Italia, come il resto dell’Unione Europea, sta cercando di rimpiazzare la quasi totalità dei metri cubi di gas importati dalla Russia nel 2021, un’impresa non scontata considerata la dipendenza raggiunta negli ultimi dieci anni.

Crediti immagine: Ayesha Firdaus/Unsplash

L’inverno sta arrivando. La situazione attorno alla crisi energetica del gas evolve con cadenza quasi quotidiana per le fluttuazioni sia dei prezzi sia degli approvvigionamenti stessi e una delle domande ricorrenti degli ultimi tempi è se riusciremo a sostituire le forniture energetiche russe. Per capire i possibili scenari futuri, partiamo dal far luce sulla distribuzione del gas naturale nel nostro Paese e sui cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi.

Le materie prime per la transizione energetica: problemi e soluzioni

La transizione energetica richiede l’utilizzo di materie prime che i report della Comunità Europea definiscono critiche in funzione dell’importanza economica e la difficoltà di approvvigionamento. Nei contesti dei singoli paesi è però importante anche identificare una strada realistica per la declinazione di un nuovo tipo di economia industriale improntata su questo importante cambiamento.

Crediti immagine: Thomas Richter/Unsplash

Il 28 settembre 2022 il Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il decreto interministeriale che formalizza il tavolo tecnico Materie Prime Critiche.

Transizione energetica: i nodi della rete

La riduzione dell’inerzia, l’aumento di episodi di overgeneration e del rischio di congestioni sono tutte nuove sfide legate alla progressiva transizione dalle fonti termoelettriche a quelle rinnovabili: come possiamo affrontarle?

Foto di Snapwire: https://www.pexels.com/it-it/foto/alta-tensione-elettricita-energia-line...

La progressiva transizione dalle fonti termoelettriche a quelle rinnovabili richiede investimenti nella rete elettrica per affrontare le nuove sfide, come la riduzione dell’inerzia, l’aumento di episodi di overgeneration e del rischio di congestioni.

Negli ultimi anni, alla capacità di generazione termoelettrica si è affiancata una crescita importante di quella da fonti rinnovabili, con conseguenti problemi di integrazione nella rete. Tale processo incide profondamente su diversi aspetti della rete, a cominciare dalla sua architettura. 

Aspettando la COP 15: verso il nuovo accordo per la tutela della biodiversità

Dal 7 al 19 dicembre 2022 il Canada ospiterà la quindicesima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica, un incontro fondamentale per la tutela della natura e per un futuro sostenibile. Come ci stiamo arrivando? Crediti immagine: Ian Parker on Unsplash

Manca poco alla seconda parte della Cop 15, la quindicesima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica, che si terrà dal 7 al 19 dicembre a Montreal.

La denatalità in Italia: ombre certe e luci possibili

Immagine: Vigeland park, Oslo (Wikimedia)

Le voci di un ministero per la natalità (Salvini) riportano l'attenzione sul tema dello sboom demografico del nostro Paese. Questo articolo, già pubblicato sul sito secondowelfare.it, fa il punto sulle misure adottate negli ultimi anni fino al Family Act, approvato ad inizio aprile 2022, a cui però bisognerebbe affiancare interventi di più ampio respiro.