fbpx August 2025 | Scienza in rete

August 2025

A cosa serve il sonno? La risposta può essere nel metabolismo neuronale

immagine di D melanogaster con la scritta ZZZ

Dormire è un comportamento universale nel mondo animale, ma ancora misterioso. Un nuovo studio condotto in D. melanogaster rivela che il bisogno di sonno potrebbe nascere direttamente dal metabolismo dei neuroni: nei mitocondri, il flusso di elettroni accumulato durante la veglia genera stress ossidativo, segnalando la necessità di dormire. Il sonno, insomma, sarebbe una conseguenza inevitabile della respirazione cellulare.

Perché dormiamo? La risposta a questa domanda rimane uno dei grandi misteri della biologia. Come scrisse il neurofisiologo Alan Rechtschaffen: «Se il sonno non avesse una funzione assolutamente vitale, sarebbe il più grande errore che l’evoluzione abbia mai compiuto». Dormire, cioè disconnettersi dal mondo per ore, è un comportamento apparentemente rischioso: durante il sonno non possiamo nutrirci, riprodurci o fuggire dai predatori. Eppure, tutti gli animali studiati finora dormono, in forme e con durate diverse: dalle meduse agli insetti, dalle seppie ai draghi barbuti.

Voci pro e voci contro: il NITAG e le decisioni sulla salute

una bilancia con un libro e un microfono

Pianificare un intervento preventivo per l’intera popolazione, come può essere l’offerta vaccinale, oggi necessita di conoscenze di così ampio spettro che solo un lavoro di equipe, di confronto e condivisione può garantire una scelta aggiornata, basata su un rapporto tra benefici e rischi positivo a favore delle persone. Nella discussione intorno alle nomine Nitag, l’aspetto del bene comune è quello che più si è perso di vista.

...È necessario esibire la documentazione dei controlli che sono stati fatti, presentare la storia della ricerca e della sperimentazione. Questo è il metodo che ha permesso di distinguere i “fatti” dalle “opinioni”, non esiste par condicio nella scienza. Diversamente, ognuno di noi potrebbe dire quello che gli passa per la mente. In un programma scientifico devono parlare solo le persone che sono qualificate, non quelle che sono “inqualificate” o “squalificate”
Piero Angela, 2018

L'avanzata dei governi illiberali che minaccia la scienza

ritratto di Isaac Newton con bocca coperta da nastro adesivo

La ricerca accademica, nata nei secoli come baluardo di libertà e pluralismo, oggi è sempre più ostaggio di governi che vogliono controllarne temi, metodi e linguaggi. Negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha imposto tagli, censure e compromessi ideologici, mentre in Europa altri paesi, tra cui in nostro, percorrono strade simili. In Italia la politicizzazione della ricerca, il clientelismo nelle nomine e l'amicalismo segnalano una deriva preoccupante

Il mondo accademico occidentale si trova di fronte a un bivio. È abbastanza evidente, alla luce delle discussioni interne e delle risposte che negli Stati Uniti le università, le accademie, gli enti di ricerca, le agenzie regolatorie eccetera stanno dando agli ordini, ai ricatti, alle ritorsioni e alle censure da parte dell’amministrazione Trump. Quello che sta accadendo nel più vasto e potente sistema della ricerca e dell’insegnamento al mondo sollecita riflessioni. Al di là delle reazioni di pancia. Non per la novità delle idee che ispirano le azioni, ma per le dimensioni e le forme.

Reazione genetica a catena: la storia del gene drive

una zanzara del genere Anopheles

In "Reazione genetica a catena" (il Mulino, 2025), il medico e microbiologo Andrea Crisanti racconta, a partire dal suo percorso personale, la nascita del gene drive, la biotecnologia che potrebbe eliminare malattie come la malaria intervenendo sulle zanzare vettori. Tra storia della ricerca e autobiografia scientifica, il saggio intreccia vicende personali, scoperte di laboratorio e riflessioni sulla lotta contro uno dei parassiti tutt’oggi più letali per l’essere umano

Chi non ha mai pensato, almeno in una calda sera estiva, di liberarsi per sempre delle zanzare? Una possibilità che oggi non è più teorica, e non ha certo il solo ruolo di risolverci il fastidio delle punture o delle sveglie notturne per un ronzio troppo vicino all’orecchio. Lo scopo, infatti, sarebbe di portata ben più ampia: quello di eliminare in modo definitivo le malattie di cui questi insetti sono vettori.  A partire dalla malaria, che in effetti è stata la leva dello sviluppo di quella biotecnologia nota come gene drive – teoria una ventina d’anni fa, possibilità oggi.

A spasso con i coccodrilli del Cretaceo nel Villaggio del Pescatore

fossile di Acynodon adriaticus

Al Villaggio del Pescatore, sito paleontologico vicino Trieste, c’è un fossile di coccodrillo dalle caratteristiche insolite. Attraverso questo reperto, il paleontologo Marco Muscioni racconta la ricchezza di un ambiente lontano 80 milioni di anni.

Nell'immagine: fotografia del fossile di Acynodon adriaticus (a sinistra) e sua interpretazione grafica (a destra). Crediti: Muscioni M, Chiarenza AA, Fernandez DBH et al (2024). Cranial anatomy of Acynodon adriaticus and extreme durophagous adaptations in Eusuchia (Reptilia: Crocodylomorpha). The Anatomical Record, 307(12), 3653–3684. Licenza: CC BY 4.0

Pesci antichi, grandi dinosauri e coccodrilli dall’anatomia insolita. Questo è il Villaggio del Pescatore in Friuli-Venezia Giulia, uno dei più importanti siti paleontologici d’Italia e d’Europa. Si tratta di un lagerstätte, termine usato per identificare i giacimenti che ospitano grandi quantità di esemplari conservati in modo eccezionale. 

PFAS: sostanze invisibili, rischi concreti

fiume in pianura

Dopo la recente sentenza sul disastro ambientale in Veneto, che ha stabilito un precedente importante, l’attenzione sui PFAS è alta: questi inquinanti pervasivi e persistenti possono avere effetti dannosi sulla salute e dovrebbero essere limitati in misura maggiore. Abbiamo fatto il punto sulla situazione e sulla normativa esistente, che una grande organizzazione di consumatori chiede – lanciando una petizione - di rendere più severa.

Dopo quattro anni di dibattiti e oltre 170 udienze, il 26 giugno la Corte d’Assise di Vicenza ha emesso la sentenza: undici condanne e quattro assoluzioni, per un totale di 141 anni di carcere nei confronti degli imputati riconosciuti colpevoli del maxi-inquinamento da PFAS delle acque superficiali, di falda e degli acquedotti in Veneto; 11 dirigenti dell’azienda chimica Miteni sono stati condannati in primo grado per disastro ambien

La gold standard science di Trump è un’ulteriore minaccia per la ricerca

National Health Institutes dietro le sbarre

Con due nuovi ordini esecutivi, l’amministrazione Trump ridefinisce il concetto di integrità scientifica, imponendo un controllo politico diretto sulla produzione, selezione e comunicazione della ricerca. Ma dietro l’apparente richiamo a standard elevati si cela il rischio di censura, delegittimazione delle prove scomode e indebolimento del ruolo indipendente della comunità scientifica.

Nell'immagine di copertina: rielaborazione della sede dei National Health Institutes

Sin dai primi giorni del suo insediamento, l’amministrazione Trump ha preso diverse decisioni politiche che hanno avuto pesanti ripercussioni sulla ricerca scientifica, in particolare andando a colpire le agenzie federali e gli atenei.

Nanoplastiche, quando il piccolo non è così bello

bottiglie di plastica con filtro azzurro

Il “piccolo” che mezzo secolo fa evocava un’economia sostenibile oggi si manifesta nelle nanoplastiche, frammenti invisibili ma onnipresenti negli oceani. Una ricerca internazionale ha stimato nell’Atlantico almeno 27 milioni di tonnellate di queste particelle, rivelandole come la principale componente dell’inquinamento plastico marino e svelando il mistero della plastica “scomparsa” dagli ecosistemi.

Qualcuno certamente ricorda Piccolo è bello (il sottotitolo era Uno studio di economia come se la gente contasse qualcosa). Pubblicato nel 1973, un anno dopo I limiti della crescita del Club di Roma e nel mezzo della crisi petrolifera, era una raccolta di saggi che anticipava molti temi ambientalisti dei decenni successivi. Il titolo è rimasto il simbolo di un’economia attenta all’ambiente e ai limiti posti dal rispetto della natura.

Inadempienti subito: le nomine NITAG e il rischio della pseudoscienza

busto di medico seduto con davanti una siringa e una fiala di vaccino

La nomina al NITAG di figure note per posizioni critiche verso i vaccini e vicine all’omeopatia solleva interrogativi sulla coerenza scientifica delle scelte del Ministero della Salute. In un contesto in cui la copertura vaccinale resta essenziale per prevenire malattie gravi e mortali, l’ingresso di esponenti con un passato antiscientifico rischia di indebolire la credibilità delle raccomandazioni e la fiducia nella sanità pubblica

Sembra che il mordace sole d’agosto abbia una certa fantasia nel fare i suoi danni. Così, il giorno 5, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha rinnovato il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni, siglato NITAG, ma tra le 22 persone scelte (auspicabilmente turandosi il naso) ha “catturato” anche Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti nel nostro passato come fieri sostenitori dell’approccio omeopatico e per critiche alle politiche vaccinali, anche quando la decisione riguardava vaccini obbligatori per i bambini.

Una questione di metodo: il ruolo del NITAG nelle politiche vaccinali

mani che riempiono una siringa da una fiala di vaccino

La nuova composizione del NITAG, il gruppo tecnico nazionale che assiste il Ministero della Salute nelle decisioni vaccinali, riporta l’attenzione sul metodo di lavoro e sui criteri con cui vengono formulate le raccomandazioni per il calendario vaccinale. Perché per garantire scelte efficaci e condivise servono dati completi, regole trasparenti e obiettivi chiari, capaci di guidare le politiche oltre le pressioni esterne e le differenze regionali.

In questi giorni il Ministero della Salute ha resa nota la composizione della nuova commissione NITAG (National Immunization Technical Advisory Group, in italiano Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni), incaricata di assistere il governo nelle scelte delle politiche vaccinali, valutando il sistema nazionale di immunizzazione e proponendo eventuali modifiche e integrazioni.