Hacking Etico
Sabotatori o liberatori? Furto o libero pensiero?
Sabotatori o liberatori? Furto o libero pensiero?
Democrazia liquida non è nulla di sfuggente, tutt’altro. E’ qualcosa di molto trasparente. E’ una nuova forma di democrazia creata grazie alla rete, ai tools e social media a essa collegati.
Quello di Wikipedia, enciclopedia libera, è oggi uno sei siti web più cliccati al mondo. Non solo dai giovani internauti, cresciuti a pane e web, ma anche da quelli della mia generazione (un po’ più datati), che fino a qualche decennio fa, seduti sul tappeto con il proprio mangiadischi, hanno avuto come unica opportunità quella di sfogliare i maestosi volumi della Treccani o dell’UTET ordinatamente posti in bella vista sulle mensole del mobile in salotto.
Una rete nata semplicemente per far comunicare tra loro dei computer, è diventata ormai lo strumento democratico per eccellenza. In occasione delle rivolte che hanno mobilitato e insanguinato il mondo arabo nel 2011, Internet ha assunto il ruolo di protagonista come mezzo di divulgazione, informazione, condivisione e conoscenza, diventando un veicolo di – e verso la - libertà.
La parola "software" è abbastanza comunemente associata a schermi pieni di caratteri, macchinari, sequenze incomprensibili ma quasi mai a concetti come la vita o l’ambiente. Eppure ciò sarebbe, probabilmente, più corretto , secondo il professor David Berry, recente autore del libro Life in Code and Software: Mediated life in a complex computational ecology. Perché il software è intorno a noi ed è parte dell’ambiente in cui viviamo, al pari dell’aria o dall’acqua.
Andrea Mangiatordi interverrà alla giornata tematica "Cyber Democracy", organizzata dagli studenti del MaCSIS, affrontando il tema dell’Open Source: luoghi comuni, ignoranza informatica e costi correlati, usare o non usare l’open source, la reale diffusione di linux, oltre il desktop.
Andrea Rossetti, docente di Filosofia del diritto e Informatica giuridica, presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, durante la giornata tematica del 14 settembre 2012 si interrogherà sulla mutazione dei diritti fondamentali nella società dell'informazione.
Le nuove tecnologie possono aumentare la velocità di celebrazione dei processi? La Ricerca italiana ci sta provando con due progetti: il primo, JUMAS (finanziato dall’Unione europea), già concluso e il secondo, e-JRM (MIUR PON Ricerca e competitività 2007-2013), in svolgimento.