fbpx Sperimentazione, Garattini fa appello al Ministro Carrozza | Scienza in rete

Sperimentazione, Garattini fa appello al Ministro Carrozza

Primary tabs

Read time: 2 mins

Silvio Garattini fa appello al Ministro della Ricerca, dell'Università e dell'Istruzione, auspicando un suo intervento diretto per stralciare e rivedere quell'articolo 13, ora al vaglio della Camera in seguito all'audizione del 17 luglio, che tradisce le direttive europee in materia di sperimentazione animale.
Il Direttore dell'Istituto Mario Negri e membro del Direttivo del Gruppo 2003 lo fa inviando a Maria Chiara Carrozza una lettera aperta, in cui non si nasconde l'indignazione e la preoccupazione per il futuro della ricerca scientifica in Italia.
" Signora Ministro della Ricerca, si faccia sentire riguardo alla legge sulla sperimentazione animale. Non si appiattisca sul populismo di alcuni suoi colleghi, sull'ignoranza di alcuni pseudo-ricercatori e sulle istanze disinformate di gruppi animalisti e lei è la nostra rappresentante, dei molti che hanno deciso, con sacrificio, di rimanere a lavorare in questo Paese, così avaro nei confronti della ricerca scientifica a cui vuol riservare una ennesima umiliazione". 
L'approvazione dell'Art.13 avrebbe, inoltre, pesanti ripercussioni di tipo politico all'interno dell'eurozona: "E' un'infrazione nei confronti dell'Unione Europea che vuole armonizzare la sperimentazione animale in tutti i Paesi europei ed è pure un grosso ostacolo alla collaborazione con altri ricercatori europei per competere per i fondi comuni di ricerca".

Le parole di Garattini fanno riferimento ai punti dell'Art. 13 che impedirebbero, di fatto, di continuare studi di importanza fondamentale per lo sviluppo di terapie farmacologiche, come il comma f) che vieta di fare ricerche sui tumori umani impiantati nei topi e di studiare le droghe negli animali d'esperimento.

E' proprio questo comma che viene additato nella lettera aperta come segnale d'allarme dell'ennesima anomalia italiana, "completamente irrazionale: non si potranno più fare ricerche sui tumori umani impiantati nei topi per trovare nuove terapie, non si potranno più studiare le droghe negli animali d'esperimento, solo per ricordare due cose. C'è qualcuno che può spiegare il perché? E' semplicemente senza senso, è ridicolo, farà indignare il mondo, aggiungendo questo insensata legge alla terapia Di Bella, al processo contro i geofisici, a Stamina e così via". 

Ad oggi, sono più di 1500 le firme raccolte da Scienzainrete per l'appello promosso dal Gruppo 2003 in difesa della sperimentazione animale in Italia, che è ancora possibile sottoscrivere e condividere con tutti i mezzi utili.

"Per favore - conclude Garattini rivolgendosi a Maria Chiara Carrozza - faccia sentire la Sua voce, forse non servirà, ma continueremo almeno a pensare che abbiamo un Ministro della Ricerca". 

Autori: 
Sezioni: 

prossimo articolo

Quando il genere cambia la ricerca

Il premio ATENƏ del CNR valorizza la gendered innovation, premiando i tre migliori prodotti scientifici che abbiano inglobato nel proprio disegno la prospettiva di genere. I lavori premiati appartengono ai tre diversi settori ERC, cioè Scienze fisiche e ingegneria, Scienze della vita e Scienze umane e sociali, e sono esempi di come l’integrazione della prospettiva di genere fornisca risultati che rispondono maggiormente ai bisogni della società e del mondo produttivo.

Immagine di Freepik

I manichini utilizzati più comunemente per i crash test riproducono l’anatomia del corpo medio maschile. Per rappresentare i corpi femminili, si utilizza una versione in scala ridotta di questi stessi manichini. Quando si testa la sicurezza delle automobili, quindi, non ci sono manichini che modellino le forme femminili né la loro tolleranza alle lesioni, la biomeccanica, l'allineamento della colonna vertebrale e così via. La conseguenza è che le donne riportano lesioni più gravi degli uomini in incidenti analoghi.