fbpx Salute e ambiente: comunicare il rischio | Scienza in rete

Salute e ambiente: comunicare il rischio

Primary tabs

Read time: 1 min

Dal 26-28 ottobre 2015, il Laboratorio Interdisciplinare della SISSA organizza la prima scuola di comunicazione del rischio per la salute e per l’ambiente rivolta a giornalisti, comunicatori istituzionali e operatori dell’informazione. I partecipanti alla scuola acquisiranno le buone pratiche della comunicazione del rischio nell’ambito della prevenzione, dell’emergenza e nella risoluzione delle controversie, ormai ben stabilite a livello internazionale ma ancora poco conosciute e applicate in Italia. Potranno così apprendere come comunicare in modo corretto i rischi sanitari e ambientali e restituire ai cittadini informazioni cruciali per la loro sicurezza su temi sensibili come terremoti, epidemie, cambiamenti climatici, incidenti industriali, ecc. 

Le lezioni saranno tenute da alcuni tra i maggiori esperti italiani di comunicazione del rischio e di governance della scienza nel contesto formativo del Laboratorio Interdisciplinare della SISSA, da anni impegnato nella riflessione e nella ricerca dei punti di convergenza fra scienza e giornalismo. La scuola, realizzata con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, è a numero chiuso ed è riservata a un massimo di 30 (trenta) persone. Il corso darà accesso ai crediti previsti per assolvere all’obbligo della Formazione Professionale Continua (FPC). Il numero di crediti formativi è attualmente in via di definizione.

A questo link tutte le info

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Scuola

prossimo articolo

La strategia a largo spettro dei movimenti di ultra destra e il ruolo della scuola

Disegno di persona con bocca tappata e sfondo di elementi scolastici

Con 151 voti favorevoli e 113 contrari la Camera ha approvato il cosiddetto Ddl Valditara, che introduce l’obbligo di consenso informato dei genitori per attivare percorsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole medie e superiori. Un tassello di una strategia ben più vasta e internazionale.

Negli ultimi anni, ciò che accade sulle due sponde dell’Atlantico appare come il riflesso di un modello strategico replicabile in ogni paese. Questa strategia, ben strutturata, mira a costruire una visione specifica della società e del futuro, richiedendo interventi mirati in ambiti chiave della vita delle persone. La crisi dei diritti umani e delle libertà fondamentali, come sottolineato da studiosi quali Justine Lacroix e Jean-Yves Pranchère, non è più solo una questione ideologica.