Nuove misurazioni del tempo di decadimento del samario porterebbero a rivedere la sequenza temporale degli avvenimenti che hanno caratterizzato l’alba del Sistema solare.
Il nuovo valore è stato ottenuto presso l’Argonne Tandem Linac Accelerator System (ATLAS) dal team coordinato da N. Kinoshita (University of Tsukuba) e i risultati sono stati pubblicati su Science. Rispetto al precedente valore di 103 milioni di anni, le nuove misure indicherebbero per il samario-146 un tempo di decadimento di 68 milioni di anni, dunque significativamente più breve.
Questo isotopo venne prodotto dall’esplosione di supernova che arricchì di materiali pesanti le polveri cosmiche da cui avrebbero poi preso forma i corpi del Sistema solare. Da tempo gli astrofisici sanno del lunghissimo tempo di decadimento del samario e per questo l’hanno abitualmente utilizzato quale marcatore degli avvenimenti primordiali del Sistema solare. La scoperta di un tempo di decadimento più breve, però, ora li obbliga a restringere la cronologia di quegli avvenimenti.
Comprimere la cronologia in un lasso di tempo più breve significa che i tempi di formazione planetaria debbano essere ridotti, il che comporta, per esempio, che le più antiche rocce terrestri devono essersi formate prima di quanto si è ritenuto finora. Secondo i ricercatori, la nuova scala temporale sarebbe in linea con le datazioni più recenti delle rocce lunari e verrebbero smussate alcune incongruenze con le datazioni ottenute attraverso altri isotopi.