E' ormai una delle più comuni fonti di informazione per il pubblico, ma proprio per questo Google dovrebbe prestare più attenzione alle inserzioni pubblicitarie e ai link sponsorizzati: troppo spesso questi contengono affermazioni senza alcun riscontro scientifico. E' l'appello lanciato sulle pagine del British Medical Journal da Marco Masoni e i suoi colleghi dell'Università di Firenze. Gli studiosi toscani hanno provato a digitare la parola "aloe" nel motore di ricerca e si sono ritrovati a navigare in siti che raccomandano l'aloe arborescens per la prevenzione e la cura del cancro e la mettono in vendita on line. Il sistema prevede già dei filtri per evitare che contenuti e pubblicità si associno in maniera inappropriata. "Ma evidentemente nel campo della salute occorre mettere a punto algoritmi nuovi, per evitare che utenti ignari possano essere danneggiati da informazioni false o distorte" sostiene Masoni.
Fonte: BMJ 2009;338:b1083