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Nomine scientifiche o arbitrarietà politica?

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Venerdì scorso, su indicazione del Ministro dell'Istruzione e dell'Università e della Ricerca, il Consiglio dei Ministri ha avviato la procedura per la nomina  del Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI, che era stata commissariata  nell'agosto del 2008, a poco più di un anno dall'insediamento del precedente presidente.

All'epoca, Scienzainrete aveva espresso preoccupazione sulla decisione politica, esclusivamente per considerazioni di metodo.  La critica verteva sul fatto che la nomina del Commissario straordinario  veniva a interrompere sul nascere una buona pratica messa in campo dal precedente Ministro per la nomina dei presidenti degli Enti pubblici di ricerca: la politica che si spoglia del proprio potere unilaterale di nomina e interpella la comunità scientifica mediante un search committee. In pratica, per segnare un passo indietro dell'arbitrarietà politica nel sistema pubblico di ricerca, il Ministro sceglie i presidenti degli Enti pubblici in una rosa indicata dalla comunità scientifica, per il tramite di una commissione di esperti italiani e stranieri.

L'introduzione di questa procedura trasparente era stata salutata con favore anche dalle riviste scientifiche internazionali, come Nature e Science.

Un anno fa, nel respingere le critiche su un presunto "ritorno dell'invadenza politica nella ricerca", il Ministro Mariastella Gelmini aveva assicurato che la nomina di un Commissario straordinario all'ASI era dovuta a ragioni squisitamente tecniche e che il governo non avrebbe abbandonato la prassi del search committee. E nell'esporre in Parlamento gli indirizzi del Governo relativi a Università e ricerca, il 17 giugno 2008 il Ministro aveva dichiarato: "Nel rimarcare l'intenzione di procedere alla completa spoliticizzazione degli enti di ricerca, puntualizza che i relativi vertici saranno nominati con metodologie neutrali come ad esempio search committee di livello internazionale rigidamente vincolati, nel loro mandato, al raggiungimento di obiettivi" (Legislatura 16º - 7ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 7 del 17/06/2008).

L'indicazione, venerdì scorso, del nuovo presidente dell'ASI è avvenuta invece senza il ricorso al search committee.

Non si vuole qui entrare nel merito della scelta del governo né della persona designata.  Si  ritiene tuttavia che nell'avvio delle procedure ci sia un doppio errore di metodo.

È un errore abbandonare il sistema del search committee: una prassi magari non perfetta, da migliorare, ma non da abbandonare. È infatti altamente auspicabile che la selezione dei massimi vertici degli Enti pubblici di ricerca avvenga seguendo procedure certe, robuste e trasparenti.

È un errore la dissociazione tra dichiarazioni e fatti concreti. La mancanza di coerenza tra ciò che si annuncia e ciò che si fa in concreto è una dimensione abituale, purtroppo bipartisan, della nostra politica. Che fa male alla ricerca scientifica. Ma che fa male anche alla politica.

Per scongiurare i timori di un ritorno al passato, Scienzainrete vorrebbe invitare il Ministro Gelmini a intervenire sul nostro web journal e, rivolgendosi all'intera comunità scientifica, spiegare la regioni del discostamento dalle buone regole e da quanto annunciato. Vorremmo anche invitare il precedente ministro Fabio Mussi e fare altrettanto, esponendo le ragioni per cui il metodo del search committee dovrebbe essere mantenuto.

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Roberto Satolli

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