fbpx Erc, vetrina delle eccellenze | Scienza in rete

Erc, vetrina delle eccellenze

Primary tabs

Read time: 1 min

Il Consiglio europeo della ricerca (Erc) è un elemento cardine nel programma di finanziamento della ricerca dell'Ue.
"Il nostro obiettivo principale è quello di spingere i ricercatori a essere ambiziosi," ha spiegato Jean-Pierre Bourguignon, presidente del Erc.

Abbiamo raggiunto Bourguignon a Genova, al Festival della Scienza, dove ha spiegato il programma di Erc e ha introdotto tre ricercatori che hanno vinto sovvenzioni del Erc. Questi scienziati hanno spiegato i risultati ottenuti con i loro studi: dai meccanismi della percezione del tempo nel cervello umano a studi sulla formazione della Terra attraverso l'analisi dei diamanti, fino allo sviluppo di touchless, display galleggiante. Abbiamo parlato del loro lavoro e delle sovvenzioni del Erc.

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Abolito il termine "razza" da tutti i documenti pubblici grazie a un appello uscito su Scienza in rete

Pagine della costituzione italiana

Il 30 maggio, le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera hanno votato all'unanimità per l'abolizione del termine “razza” da ogni documento amministrativo della Repubblica italiana, sostituendolo con il termine “nazionalità”. L'emendamento, proposto dal deputato del Partito democratico Arturo Scotto, nasce da un appello pubblicato su Scienza in rete nel 2014, a firma degli antropologi Olga Rickards e Gianfranco Biondi. Come ricorda lo stesso Scotto in un'intervista su Radio Radicale, il lavoro sul testo di legge si deve alla collaborazione con Pietro Greco, giornalista scientifico e condirettore di Scienza in rete, scomparso nel dicembre 2020. Proprio su queste pagine, Greco ha firmato anche un articolo dedicato all'abolizione del termine “razza” dalla Costituzione italiana. Riportiamo il capitolo introduttivo del documento, firmato dagli antropologi Olga Rickards e Gianfranco Biondi, nel quale sono raccolte tutte le iniziative volte all'eliminazione del termine “razza” dalla Costituzione italiana. Qui è disponibile il documento completo.

Fino a tutta la prima metà del secolo scorso, il concetto di razza umana è stato un paradigma dell’antropologia. E conseguentemente si riteneva che i caratteri morfologici delle popolazioni esprimessero le loro diverse storie evolutive: vale a dire che le popolazioni che non presentavano il medesimo colore della pelle o la stessa forma dei capelli o del cranio non avessero condiviso antenati comuni, mentre quelle simili nel sembiante esteriore avessero partecipato alla medesima linea filogenetica, discendendo dallo stesso avo.