fbpx La scienza in videoart. Ed è record | Scienza in rete

La scienza in videoart. Ed è record

Primary tabs

Read time: 2 mins

Si chiude domenica 14 febbraio con un enorme successo di pubblico al Palazzo delle esposizioni di Roma, la prima mostra scientifica che propone in Italia  la scienza attraverso le tecniche della videoart. La mostra “Astri e Particelle” promossa dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare assieme all’Agenzia Spaziale Italiana e all’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha infatti raggiunto i 130.000 visitatori nel corso della prima metà dell’ultima settimana e molto probabilmente toccherà, alla chiusura, la cifra record di 150.000 visitatori. Nessuna mostra scientifica aveva raggiunto questi risultati in soli quattro mesi di programmazione.

Astri e particelle è una mostra speciale. E’ stata concepita da scienziati in collaborazione con professionisti della comunicazione, dell’arte e dell’allestimento. Ha sfruttato, invece della tradizionale esposizione museale (pezzi di oggetti di ricerca, reperti storici eccetera) la video art, la comunicazione interattiva, lo stimolo visivo, tattile e sonoro che porta alla curiosità.

C’erano, ad esempio, (e il pubblico ha particolarmente gradito) una  doccia cosmica (con la possibilità di inviare immediatamente per e-mail la propria foto attraversata da veri raggi cosmici), la bilancia stellare, un  sistema che consente di vedere come la gravità modifica la struttura dello spazio-tempo. Per non parlare delle decine di testimonianze visive di ricercatori e dell’esilarante intervista parallela Hack-Zichichi, che è diventata un oggetto di cult su Youtube.

Un po’ arte un po’ science centre, Astri e particelle ha finito per essere al centro di un tam tam di gruppi, famiglie, ma anche all’interno della stessa comunità scientifica italiana. Un evento di grande importanza per la divulgazione scientifica nel nostro paese, un punto di partenza per un dibattito sulla comunicazione della scienza ai tempi della playstation. Ora la mostra andrà a Città della Scienza a Napoli per poi stabilizzarsi nel nuovo museo della fisica di Teramo.

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La povera innocenza della gente, calpestata dalla guerra

In primo piano i rottami arrugginiti di un carrarmato, con i cingoli in evidenza; sullo sfondo rovine di abitazioni devastate dalla guerra

La guerra incide in modo profondo sulla salute delle popolazioni. Non solo aumenta l’esposizione ai rischi, ma anche indebolisce, a volte sino alla distruzione, i fattori di protezione, come le reti comunitarie, l’approvvigionamento idrico sicuro, i comportamenti positivi per la ricerca della salute, la stabilità sociale. Le prime vittime sono donne e bambini. Pubblichiamo un estratto del saggio Il cronico trauma della guerra. Donne e bambini le prime vittime (Il Pensiero Scientifico Editore) di Maurizio Bonati, di prossima pubblicazione.

Crediti immagine: Freepik

Una rappresentazione corale, che delle guerre descrive le terribili ricadute sulla salute, sulla vita e sul futuro delle persone e dei Paesi. E in cui ai dati, numerosi e solidi, si affiancano i vissuti, nella lettura che ne hanno dato scrittori, artisti, teatranti, filosofi, cantanti, testimoni e operatori di pace. Su Scienza in rete un’anticipazione del libro di Maurizio Bonati Il cronico trauma della guerra, dal 2 maggio in libreria.