fbpx Diffondere la cultura chimica, nasce un nuovo gruppo di lavoro

Una task force per diffondere la cultura chimica

Primary tabs

Consiglio direttivo del gruppo interdivisionale “Diffusione della cultura chimica” per il triennio 2019-2021, da sinistra: Valentina Domenici, Alberto Zanelli, Valeria Costantino, Elena Lenci, Sara Tortorella (coordinatore), Stefano Cinti, Adriano Intiso, Luciano D’Alessio

Tempo di lettura: 6 mins

Il 2019 è stato riconosciuto dall’Unesco come Anno internazionale della Tavola Periodica degli Elementi, per celebrare la ricorrenza dei 150 anni dal primo fondamentale lavoro di Dimitri Mendeleev, che pose le basi per l’organizzazione degli elementi chimici tenendo conto della periodicità di alcune proprietà chimiche e fisiche degli elementi. Quest’anno, quindi, in tutto il mondo si moltiplicheranno iniziative ed eventi dedicati non solo alla tavola periodica e alla sua storia ma anche alla sua attualità. Sarà quindi un’occasione per parlare di chimica e del suo ruolo nella società e nella vita di tutti i giorni.

Diffondere la cultura chimica, il nuovo gruppo  

La Società Chimica Italiana (SCI) è una delle più numerose società scientifiche in Italia e conta ad oggi oltre tremilacinquecento soci tra chimici che svolgono la loro attività nelle università e negli enti di ricerca, nelle industrie, nei laboratori pubblici e privati, nella libera professione e nelle scuole. Oltre a promuovere lo sviluppo della chimica e favorire la ricerca scientifica in vari ambiti della chimica, la SCI è impegnata a migliorare l’immagine della chimica nella società e a far comprendere il ruolo sociale, economico e culturale di questa scienza e le sue ricadute nella vita di ogni giorno. Per far questo, la SCI è organizzata in “divisioni”, “sezioni regionali”, “gruppi interdivisionali” e “gruppi di lavoro” che si dedicano a vari filoni della ricerca scientifica in ambito chimico (chimica fisica, chimica organica, chimica industriale...), ma anche a questioni trasversali, come l’insegnamento e la formazione degli insegnanti di chimica. Tuttavia, fino a oggi non esisteva un gruppo di lavoro specificamente dedicato al tema della diffusione della cultura chimica e al complesso rapporto tra chimica e società.

Nel settembre 2017, durante il congresso nazionale della SCI che si è svolto a Paestum, insieme alcuni colleghi della divisione che si occupa della “Didattica della chimica” e ad alcuni membri del gruppo “Giovani”, è stata organizzata una sessione tematica intitolata “Comunicare la chimica, per chi e per che cosa” (come Scienza in rete ha raccontato qui). In questa occasione è nata l’idea di attivare all’interno della SCI un nuovo gruppo interdivisionale con l’intento di unire e coordinare tutti gli sforzi e le azioni che già molti chimici, anche a livello personale, conducono per far fronte alla disinformazione, diffondere la cultura chimica e contrastare la diffusione di idee sbagliate e fuorvianti attorno questa scienza. Il gruppo, chiamato “Diffusione della cultura chimica”, si è costituito lo scorso 8 giugno a Roma, con la nomina del consiglio direttivo e la definizione delle principali linee di azione, e è diventato ufficialmente operativo il 1 gennaio 2019. 

Parte del consiglio direttivo del gruppo interdivisionale “Diffusione della cultura chimica” e del gruppo giovani insieme agli ospiti della sessione sulla divulgazione organizzata nell’edizione 2018 del CDCO a Milano. Da sinistra: Elena Lenci, Beatrice Mautino, Alessandro Cecchi Paone, Samuele Staderini, Sara Tortorella. 

Parte del consiglio direttivo del gruppo interdivisionale “Diffusione della cultura chimica” e del gruppo giovani insieme agli ospiti della sessione sulla divulgazione organizzata nell’edizione 2018 del CDCO a Milano. Da sinistra: Elena Lenci, Beatrice Mautino, Alessandro Cecchi Paone, Samuele Staderini, Sara Tortorella. 

Il nuovo gruppo è coordinato da Sara Tortorella, attualmente ricercatrice della start-up Molecular Horizon srl e, nonostante la giovane età, già con all’attivo molte esperienze nazionali e internazionali sui temi della divulgazione e del public engagement. Membri del consiglio direttivo sono: Stefano Cinti (Università “Tor Vergata” di Roma), Valeria Costantino (Università “Federico II” di Napoli), Adriano Intiso (Università di Salerno), Elena Lenci (Università di Firenze), Alberto Zanelli (CNR-ISOF di Bologna) e Gianluca Maria Farinola (Università di Bari), tutti soci della SCI con esperienze rilevanti nell’ambito della comunicazione non-convenzionale e nella didattica innovativa della chimica. Fanno parte del direttivo, come soci invitati, anche Valentina Domenici (Università di Pisa), Luciano D’Alessio (Università della Basilicata) e Luigi Campanella (Università “La Sapienza” di Roma), da anni molto attivi nella comunicazione della chimica, nella didattica della chimica negli ambiti non formali, come quello museale, e nel campo dell’etica della chimica.

Iniziative in programma per il 2019

Tra le varie iniziative, il gruppo “Diffusione della cultura chimica” si impegna a realizzare per il prossimo triennio eventi, workshop e scuole di formazione, focalizzate su tecniche e strumenti di divulgazione e disseminazione della chimica rivolti a studenti e ai giovani ricercatori. Una delle linee di azione, infatti, si rivolge proprio ai ragazzi, ai giovani e in generale ai futuri chimici, anche per far fronte alla carenza di insegnamenti dedicati a queste tematiche nella maggioranza dei corsi accademici. L’obiettivo è rendere pienamente consapevoli i ricercatori di oggi e di domani del loro ruolo all’interno della società, che va quindi ben oltre la porta del laboratorio, e della loro responsabilità nei confronti della stessa.

Tra le iniziative che il gruppo sta organizzando per questo primo anno di attività ci sono anche alcuni contest di comunicazione della chimica, come la seconda edizione del CHIMICAPISCE, che vedrà giovani chimici under 35 sfidarsi in una competizione in cui dovranno raccontare la loro ricerca in meno di tre minuti. Sempre dedicato ai giovani e grazie alla collaborazione con ChemistryViews è stato indetto un bando premiare per la migliore comunicazione a mezzo articolo in stile blog, il premio 1000xChemistry. Una scuola di formazione dedicata alla divulgazione della chimica sui diversi mezzi di comunicazione, dai social ai giornali, dalla radio alla TV, è invece in programma a Rimini per il prossimo autunno.

Da quest’anno il gruppo curerà anche la rubrica “Chimica&Noi” della rivista ufficiale della SCI, La Chimica e l’Industria, con articoli a taglio divulgativo su temi di attualità o in linea con l’argomento protagonista delle varie uscite bimestrali.

Il gruppo “Diffusione cultura chimica” partecipa inoltre a vari festival scientifici, come il Festival della Scienza di Genova, proponendo laboratori didattici come il CIAK: re(AZIONE)! che ha riscosso particolare successo nella scorsa edizione, e a iniziative che si svolgono contemporaneamente a livello internazionale, come il Global Breakfast dello scorso 12 febbraio, che in Italia si è svolto a Padova, Napoli e Cosenza.

Laboratorio CIAK: (re)AZIONE! realizzato al Festival della Scienza di Genova, edizione 2018

Laboratorio CIAK: (re)AZIONE! realizzato al Festival della Scienza di Genova, edizione 2018

Moltissime saranno inoltre le presenze del gruppo all’interno di eventi organizzati da altri partner, come la Royal Society of Chemistry, l’EuChems e la IUPAC, rispettivamente la società chimica inglese, la società chimica europea e l’unione internazionale di chimica pura e applicata. In questo caso, il gruppo sarà presente attraverso seminari divulgativi, incontri con la cittadinanza e laboratori didattici interattivi.

In ultimo, il gruppo si occuperà di organizzare sessioni interamente dedicate alla divulgazione durante i congressi ufficiali della SCI, come il Congresso Nazionale della Chimica Organica, che si terrà il prossimo settembre a Torino, o il congresso Chemistry meets Industry and Society in programma a Salerno per il prossimo agosto.

Con l’obiettivo di riuscire a parlare anche ai più giovani, molti sforzi dei membri del gruppo sono inoltre concentrati sulla comunicazione tramite social, ad esempio attraverso le pagine Facebook, Instagram e Twitter (rintracciabili attraverso l’account @scicultura e gli hashtag #scicultura e #chimicapisce). Su questi canali la comunicazione segue necessariamente altre regole e altri tempi ma, con la giusta dose di ironia e senza mai rinunciare al rigore scientifico, al momento i riscontri sono molto positivi: la pagina Facebook in meno di un mese ha raggiunto quasi 1000 followers.

Post ironico-polemico del gruppo interdivisionale “Diffusione della cultura chimica”, poi diventato virale, sullo strafalcione del Miur e della tavola periodica di Mendel

Post ironico-polemico del gruppo interdivisionale “Diffusione della cultura chimica”, poi diventato virale, sullo strafalcione del Miur e della tavola periodica di Mendel

Il gruppo è consapevole che quella della comunicazione sia una missione complessa, ma allo stesso tempo crede che la società contemporanea abbia bisogno di tornare a credere nella chimica, nel suo ruolo chiave nel garantire il benessere e lo sviluppo e che la SCI debba essere l’attore principale di questo processo.

Per rimanere aggiornati su tutte le iniziative del gruppo, rimandiamo alla pagina del gruppo della Diffusione della cultura chimica e ai social @scicultura.

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Ostacolare la scienza senza giovare agli animali: i divieti italiani alla sperimentazione

sagoma di macaco e cane

Divieto di usare gli animali per studi su xenotrapianti e sostanze d’abuso, divieto di allevare cani e primati per la sperimentazione. Sono norme aggiuntive rispetto a quanto previsto dalla Direttiva UE per la protezione degli animali usati a fini scientifici, inserite nella legge italiana ormai dieci anni fa. La recente proposta di abolizione di questi divieti, penalizzanti per la ricerca italiana, è stata ritirata dopo le proteste degli attivisti per i diritti degli animali, lasciando in sospeso un dibattito che tocca tanto l'avanzamento scientifico quanto i principi etici e che poco sembra avere a che fare con il benessere animale.

Da dieci anni, ormai, tre divieti pesano sul mondo della ricerca scientifica italiana. Divieti che non sembrano avere ragioni scientifiche, né etiche, e che la scorsa settimana avrebbero potuto essere definitivamente eliminati. Ma così non è stato: alla vigilia della votazione dell’emendamento, inserito del decreto Salva infrazioni, che ne avrebbe determinato l’abolizione, l’emendamento stesso è stato ritirato. La ragione?