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La Regione Sardegna punta sulla ricerca

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In tempi di crisi è più facile che prevalga una politica dei tagli che una strategia mirata di investimenti. Eppure le eccezioni ci sono: a livello regionale, per esempio, la Sardegna investe in modo consistente sulla ricerca. Nel 2007, infatti, la Regione ha promulgato una Legge Regionale che punta su “Innovazione, sviluppo e ricerca, per rispondere e guardare al futuro”. Attraverso questa iniziativa si è voluto intraprendere un lungo percorso per fare della ricerca e dell’innovazione la chiave per uscire dalla crisi economica ed essere pronti nella fase di rilancio dell’economia.

L’idea è quella che finanziando le Università e i Centri di Ricerca, poiché produttrici di conoscenza scientifica di base si sopperisca alla carenza di risorse destinate alla ricerca e alla cultura scientifica, punto di riferimento di qualsiasi processo di crescita economica. La Legge Regionale 7 destina 1% dell’IRPEF per promuovere, sostenere e divulgare la cultura scientifica nell’isola, con lo scopo di sviluppare, attrarre e mantenere nel sistema regionale della ricerca un capitale umano altamente qualificato.

Per poter sviluppare una programmazione e creare un reale sistema di ricerca è stata costituita la Consulta Regionale per la Ricerca Regionale per la Ricerca Scientifica, organo consultivo della Giunta Regionale. A distanza di cinque anni, gli innumerevoli interventi e investimenti nel campo della ricerca sull’isola hanno visto un continuità di vedute anche sotto legislature di diverso orientamento politico. Non è un aspetto trascurabile perché una politica della ricerca efficace ha bisogno di un periodo di applicazione medio lungo e di un consenso bipartisan per avere degli effetti reali sull’economia.

L’amministrazione regionale in questi anni ha investito circa 150 milioni, pari allo 0.5% del PIL della regione, un impegno finanziario unico in tutto il panorama nazionale. I bandi possono essere classificati in tre categorie:

  • ricerca di base, aperta a tutti i settori disciplinari;
  • ricerca orientata a settori prioritari;
  • ricerca inerente a temi di carattere specifico d’interesse regionale, definiti come “Progetti Tender”.

I soggetti ammissibili al finanziamento sono le università, i consorzi universitari, le fondazioni di ricerca, e gli enti pubblici della regione. La maggior parte dei ricercatori è affiliata alle due Università dell’isola con circa 85% dei progetti finanziati, ma ci sono anche gruppi di ricerca che operano all’interno delle ASL e del CNR. Dal 2009 al 2012, l’impegno finanziario è stato destinato, soprattutto, allo sviluppo della ricerca di base e orientata: quantificato in 63 milioni di euro, per circa il 42% delle risorse totali. L’amministrazione ha voluto destinare inoltre 13 milioni per il finanziamento di progetti specifici di interesse regionale. Per cercare d’attrarre e mantenere nel sistema della ricerca in Sardegna un capitale umano altamente qualificato, la Legge 7 favorisce l’alta formazione dei giovani ricercatori attraverso la concessione di contribuiti individuali a fondo perduto o altre forme di incentivi per la partecipazione a programmi di studio e di lavoro presso i centri di ricerca. Dal 2008, infatti, primo anno in cui la legge è entrata in vigore, sono stati destinati ai giovani ricercatori circa 20 milioni di euro per programmi di ricerca della durata di tre anni.

Ecco una delle peculiarità di questo progetto: in un Paese che è poco incline a puntare sui giovani, la Regione Sardegna ha deciso di basare i primi tre anni di questo nuovo corso aiutando i neo laureati a inserirsi nel sistema di ricerca isolano. Nel bando 2012 non esiste più la voce “Giovani Ricercatori” ma l’impegno della Regione non è venuto a mancare. Parte dei fondi vengono attribuiti ugualmente ai giovani. All’interno dei progetti di ricerca di base i gruppi di ricerca, possono avvalersi di giovani ricercatori, che verranno selezionati nel panorama dei giovani studiosi dell’isola, per cui è previsto un cofinanziamento del 100% dei costi da parte dell’amministrazione. Grande stimolo e considerazione viene dato anche all’avvio di iniziative imprenditoriali basate sulla conoscenza prodotta in Sardegna dalle università e dai centri di ricerca.

L’amministrazione punta con la legge 7 a sostenere la ricerca scientifica, e prevede attraverso la connessione con altri strumenti operativi, come fondi europei, il collegamento con il sistema delle imprese. Per favorire questa prospettiva e riuscire nel futuro ad avere una ricaduta economica e occupazionale, la Legge 7 prevede dei fondi per sostenere, per un periodo di tempo non superiore a due anni, la proprietà intellettuale di scoperte di particolari interesse realizzati dagli enti di ricerca della regione. Dal 2009 circa 7 milioni di euro sono destinati ai ricercatori dell’isola che di più si sono distinti. Vengono  premiati, così, coloro che sono riusciti a emergere, attraverso la pubblicazioni delle proprie ricerche sulle maggiori riviste internazionali peer reewed. L’idea è quella che se un ricercatore pubblica molto e bene, ha bisogno di maggiori risorse.

Oltre ai finanziamenti per fare ricerca, per allestire laboratori all’avanguardia, ulteriori fondi vengono erogati per l’organizzazione di conferenze ad alto profilo internazionale e alla realizzazione di summer school. Nel solo 2012, sono stati destinati 3 milioni di euro per la visita e l’aggiornamento presso i maggiori laboratori internazionali. Ricerca ma non solo, attraverso la Legge 7, la Regione vuole anche contribuire alla divulgazione della cultura scientifica nell’isola, istituendo il premio regionale biennale "A scuola di scienza" destinato alle scuole medie di secondo grado per progetti che testimonino evidenti capacità ideative e tecnico-pratiche.


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