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Meno salute, meno lavoro

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Salute e lavoro. Su questo apre il corposo rapporto OCSE sulla salute 2016 Health at a Glance 2016. Fra i 50-59 enni europei, i malati cronici - dove con questo termine si intendono anche gli obesi e i forti fumatori - hanno tassi di disoccupazione considerevolmente più alti della media. Presentano inoltre una minore produttività, cioè più giorni di malattia rispetto agli altri, che si traduce in minori guadagni e - come insegna Michael Marmot nel suo ultimo libro - minor status.

I dati elaborati da OCSE provengono dal progetto SHARE (Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe), una banca dati multidisciplinare e transnazionale che copre 27 paesi, e che raccoglie dati sulla salute, sullo status socio-economico e sullele reti sociali e familiari di circa 123.000 individui di oltre 50 anni. 

Il primo dato che salta all'occhio è il tasso occupazionale di chi presenta multicronicità. In media in Europa chi ha più di due malattie croniche – che può significare anche per esempio diabete e obesità, oltre alle malattie mentali – presenta un tasso occupazionale della metà rispetto a chi non presenta alcuna patologia cronica. In Italia per esempio, circa una persona con 2 o più malattie croniche lavora.

Il secondo dato impressionante riguarda gli obesi. In media in Europa il tasso di occupazione fra le persone obese è la metà di quello dei non obesi. In Italia addirittura meno della metà: a lavorare sono 5,5 obesi su 10 fra i 50 e i 59 anni. Per fare un paragone, nei paesi del nord Europa la differenza è quasi impercettibile. E la letteratura scientifica ha purtroppo ampiamente dimostrato chi non lavora, o guadagna poco, mangia peggio.

Anche fra i fumatori le differenze sono palpabili. Il tasso medio europeo di occupazione fra i fumatori è di poco superiore al 60%, fra i non fumatori si sale di 10 punti percentuali. Importanti, specie nel caso italiano, sono anche le differenze circa il numero dei giorni di malattia, per i quali è più interessante considerare il valore mediano rispetto al valore medio. Scopriamo per esempio che la differenza fra chi ha più di 2 malattie croniche e chi non ne ha nessuna in termini di giorni di malattia annuale è enorme: 30 giorni contro 7. Un mese contro una settimana. La media europea è 7 giorni per chi non ha malattie croniche, 10 per chi ne ha una e 20 giorni per chi è in multi-cronicità. Già i rapporti di OCSE degli anni precedenti evidenziavano come la malattia mentale fosse responsabile di un'alta incidenza di assenze per malattia e della ridotta produttività sul posto di lavoro. Inoltre, i problemi di salute mentale si riflettono sulla prematura uscita dal mondo del lavoro: aumentano la probabilità di congedo a breve termine del 10% e del congedo a lungo termine del 13%. In tutto questo, anche l'obesità ha il suo peso. Tra le persone di età compresa tra 50-59 che risultavano occupate nel 2013, più della metà delle persone obese riferiscono di aver chiesto 12 giorni di malattia o più negli ultimi 12 mesi, rispetto agli otto giorni per le persone non obese. Anche i risultati stessi del lavoro, specie fra i colletti blu, risulta nettamente inferiore: negli Stati Uniti, la produttività dei lavoratori obesi è risultata essere inferiore di circa il 12% rispetto a quella dei lavoratori normopeso. 


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