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Creare e condividere il proprio orto

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Facilitare la creazione e il mantenimento di orti, meglio se urbani: questa è la mission di Grow the planet, un sito pensato come una community che ogni giorno offre consigli e news sulle tecniche di coltivazione dell'orto, dalla semina al raccolto, attraverso anche altri social media come Seedvillage, Facebook e Twitter, con una grafica che strizza l'occhio al popolare Farmville. L'idea di Gianni Gaggiani e Leonardo Piras di unire l'innovazione tecnologica con le conoscenze più antiche di gestione delle risorse naturali è risultata vincitrice del TechCrunch Disrupt 2011, la competizione internazionale delle start-up di San Francisco.

Ora è disponibile iGTP, la app ufficiale della community, scaricabile gratuitamente sulla pagina dell'Apple Store dedicata. Dopo aver creato il proprio profilo sul sito di Grow the Planet, la app consente di gestire su dispositivi mobili le caratteristiche del proprio orto e condividere le informazioni con gli altri utenti. E' possibile ricevere, in modo ancora più immediato, aggiornamenti e news dal microcosmo di altri adepti di orti, urbani o più tradizionali, monitorare chi si trova nelle vicinanze, contattare gli utenti più attivi e più seguiti e partecipare alle discussioni sulle nuove creature verdi che vengono condivise nella community con immagini o video. Si può, inoltre, imparare da zero come coltivare i propri ortaggi in campagna, in città o sul piccolo spazio di un balcone grazie ai tutorials presenti nella app che consigliano i prodotti più adatti per ciascuna stagione. A queste nuove features si aggiunge poi un database degli ortaggi e dei parassiti più comuni, realizzato con la collaborazione del WWF.


Un video che spiega come funziona la community dell'orto:

                                    [video: http://youtu.be/-TStYThbwKA] 

Un'anteprima di come appare su IPhone la nuova app di GTP:


  

    


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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.