Neppure l’aggiunta dell’adiuvante nei vaccini antinfluenzali aumenta in maniera significativa il rischio di sindrome di Guillain Barré. La sindrome di genesi autoimmune, che provoca una paralisi temporanea ma grave, è l’ombra che incombe da decenni sulla vaccinazione antinfluenzale, frenando anche molti medici nell’opera di sensibilizzazione a favore della procedura. I sospetti derivano da un cluster di casi che spinse a sospendere bruscamente la vaccinazione nel 1976: da allora non ci sono state altre conferme del legame tra vaccinazione antinfluenzale e sindrome di Guillain Barré, ma i timori di un effetto collaterale così importante non sono mai stati del tutto fugati. Un grande studio europeo oggi rassicura ulteriormente: su 50 milioni di persone vaccinate contro il virus A-H1N1 nel corso della pandemia del 2009-2010, si sono verificati un centinaio di casi di paralisi, il cui legame con la vaccinazione resta però dubbio. Se venisse confermato da diversi studi attualmente in corso, si tratterebbe comunque, nella peggiore delle ipotesi, di un rischio minimo, pari a tre casi ogni milione di persone vaccinate.
L'antinfluenzale non paralizza
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A causa dell’abbandono massiccio delle campagne ogni anno i nuovi boschi guadagnano terreno e, in quasi tutti i casi, scegliamo di non gestirli. Questa ricolonizzazione non gestita rischia di ridurre la qualità ecologica degli ecosistemi agro-forestali, rendendoli meno resistenti al fuoco e più poveri di biodiversità.
Nell'immagine di copertina: Foreste e coltivazioni in coesione tra sviluppo naturale e gestione a Gaiole di Chianti (Siena). Crediti: Enrico Ugo Pasolini
«Ai miei tempi qui era tutta campagna, ci hanno ripetuto i nostri nonni davanti alle periferie delle loro città. È probabile che ai nostri figli noi diremo lo stesso, non davanti ai palazzi di una metropoli ma di fronte al verde di un bosco che fino a pochi anni fa non esisteva: «Ai miei tempi, questa era tutta campagna».