Il Decreto per lo sviluppo approvato ieri dal Consiglio dei ministri, in mezzo ad altre misure anche controverse, comprende finalmente anche un tentativo di dare sostegno alla ricerca: in particolare il provvedimento prevede, in via sperimentale per gli anni 2011-2012, un credito di imposta del 90% a favore di una serie di soggetti pubblici e privati che finanziano progetti di ricerca in Università o enti pubblici di ricerca. Queste istituzioni potranno sviluppare i progetti così finanziati anche in associazione con altre strutture di ricerca, anche private, di equivalente livello scientifico, senza escludere che il Ministero potrà ulteriormente estendere la definizione dei possibili beneficiari.
Il credito è stabilito in tre quote annuali a decorrere da ciascuno degli anni 2011 e 2012 per l’importo percentuale che eccede la media degli investimenti in ricerca effettuali nel triennio 2008-2010, fermo restando che l’importo degli investimenti in progetti di ricerca resta integralmente deducibile dall'imponibile delle imprese.
Il sostegno alla ricerca
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Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Il progetto Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.
Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).
Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.