Una nuova analisi degli anelli di accrescimento di campioni provenienti da antichi alberi ha permesso di ricostruire l'andamento climatico in Europa centrale negli ultimi 2500 anni mostrando un chiaro collegamento tra clima ed eventi storici.
Nel loro studio, pubblicato online su Science Express, Ulf Büntgen (Swiss Federal Research Institure for Forest, Snow and Landscape) e collaboratori hanno esaminato e catalogato accuratamente gli anelli di oltre 8700 campioni lignei provenienti da Francia, Germania e Austria, indelebile testimonianza delle condizioni climatiche presenti all'epoca della loro formazione.
La sovrapposizione con gli eventi storici ha indicato che le variazioni climatiche potrebbero aver giocato un ruolo chiave in molte vicende che hanno segnato il cammino delle civiltà. I periodi di prosperità di cui hanno goduto le popolazioni durante l'Impero romano (tra il 300 a.C. e il 200 d.C.) e il Medio Evo (tra il 1000 e il 1200 d.C.), per esempio, corrispondono a periodi climatici caratterizzati da estati calde e umide, situazione ideale per una fiorente agricoltura. Viceversa, la caduta dell'Impero di Roma e il turbolento periodo delle migrazioni barbariche, tra il 250 e il 600 d.C., sono state accompagnate da una crescente variabilità climatica.
Anche dagli alberi, insomma, un chiaro segnale sull'importanza del clima.
La storia scritta negli alberi
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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.
Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.