fbpx Quanti embrioni da impiantare? | Scienza in rete

Quanti embrioni da impiantare?

Primary tabs

Read time: 1 min

Singolo, doppio o triplo impianto? Spesso le donne che ricorrono alla fecondazione in vitro optano per l’impianto di più embrioni con la speranza che almeno uno riesca ad attecchire e sopravvivere. Inoltre, in Italia, la legge a riguardo impone il trapianto di tutti gli embrioni creati poiché vi è il divieto al congelamento. Che fare?

Indicazioni a riguardo del miglior numero di embrioni da impiantare per avere dare alla luce un bambino sano arrivano da uno studio pubblicato dal British Medical Journal. Secondo la ricerca inglese, le donne che decidono di impiantare un singolo embrione hanno una probabilità di avere un figlio sano cinque volte maggiore rispetto a quelle che optano per il doppio impianto. Non solo, il singolo impianto sembrerebbe utile al fine di evitare sia parti prematuri che il fenomeno dei neonati sottopeso.

Lo studio, secondo quanto dichiarano gli autori, potrebbe rivoluzionare il modo di pensare alla fecondazione in vitro. Un modo che non dovrebbe tenere conto solo del numero di successi per ogni tentativo di attecchimento ma che valuti anche la salute globale del futuro nuovo nato.

British Medical Journal

Autori: 
Sezioni: 
Genetica

prossimo articolo

Pubblicare in medicina: un libro sui problemi (e le possibili soluzioni) dell'editoria scientifica

Un’industria ipertrofica cresciuta a spese dei meccanismi di produzione culturale della scienza. Un’industria dai profitti enormi e senza margini di rischio, capace di farsi credere indispensabile da chi la ingrassa credendo di non avere alternative. Il libro di Luca De Fiore, documentatissimo e spietato, procede per quattordici capitoli così, con un’analisi di rara lucidità sui meccanismi del, come recita lo stesso titolo, Sul pubblicare in medicina. Con il quindicesimo capitolo si rialza la testa e si intravede qualche possibile via d’uscita. Non facile, ma meritevole di essere considerata con attenzione soprattutto da chi, come ricercatore, passa la vita a “pubblicare in medicina”, o a cercare di.

A spanne il problema lo conosciamo tutti. Per fare carriera, un ricercatore ha bisogno di pubblicazioni. Le pubblicazioni, per definizione, devono essere pubblicate, e a pubblicarle sono le riviste scientifiche. Ma siccome, dicevamo, il ricercatore ha bisogno di pubblicare, i suoi articoli li regala alla rivista, anzi li manda speranzoso di vederli in pagina.