fbpx La Cina apre all'open access | Scienza in rete

La Cina apre all'open access

Primary tabs

Read time: 2 mins

La National Natural Science Foundation of China (NSFC) e l'Accademia Cinese delle Scienze (CAS) hanno annunciato che i ricercatori cinesi dovranno depositare i loro paper scientifici in archivi online e renderli accessibili al pubblico entro 12 mesi dalla pubblicazione.
Secondo i dati di Science Citation Index (SCI ), database gestito dalla Thomson Reuters, la produzione scientifica cinese è passata da 48.000 articoli del 2003, pari al 5,6% del totale mondiale, a più di 186.000 articoli nel 2012.
Cinque anni fa la CAS ha iniziato a sviluppare una banca dati per i lavori scientifici prodotti dai suoi istituti.
Da questo progetto è nato il portale IR GRID che contiene 400mila lavori.

Oltre a mettere a punto questa immensa biblioteca digitale, le autorità cinesi stanzieranno dei fondi per promuovere la ricerca su riviste open access. Verranno studiate delle linee guida per aiutare i ricercatori a districarsi in questo mondo in grande espansione che alcune volte riserva qualche sorpresa come ha dimostrato John Bohannon nella sua inchiesta pubblicata su Science lo scorso anno. 
Alcune università cinesi inoltre, stanno assumendo docenti universitari occidentali per insegnare ai propri ricercatori a scrivere articoli idonei per riviste ad alto impact factor

"Grazie a questo cambiamento si potrà facilitare la diffusione della conoscenza e accelerare la globalizzazione della scienza, trasformando la conoscenza in innovazione in modo rapido e beneficiando dello sviluppo sociale” hanno spiegato alcuni dei dirigenti dell’Accademia Cinese delle Scienze.

Autori: 
Sezioni: 
Editoria scientifica

prossimo articolo

Regolamentare la cannabis: questioni complesse per una sostanza delicata

Alla luce della recente approvazione in Germania della legge che consente e norma consumo e coltivazione della cannabis, cerchiamo di fare il punto su rischi e benefici della liberalizzazione. Ne parliamo con Viola Brugnatelli, co-fondatrice di Cannabiscienza, un’accademia online che si occupa di aggiornamento professionale in Italia sulla cannabis medica e sistema endocannabinoide.

Crediti immagine: Esteban López/Unsplash

Con 407 voti a favore, 226 contrari e 4 astenuti, il Bundestag, il Parlamento federale della Germania, il 23 febbraio 2024 ha approvato una legge per la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo (anche se, secondo alcuni, sarebbe più corretto parlare di depenalizzazione). Un mese dopo, il Bundesrat, il Consiglio federale tedesco, ha confermato il via libera del Parlamento.