Non è proprio una breaking news, la vicenda narrata dal figlio del protagonista sul numero di Natale del British Medical Journal: l’evento risale infatti all’aprile del 1961, ma è interessante perché sembra sia il primo caso noto di un chirurgo che si è rimosso da solo l’appendice, senza l’ausilio di nessun altro medico o infermiere. D’altra parte il ventisettenne Leonid Ivanovich Rogozov, giovane laureato di Leningrado, non aveva molta scelta: o tentare o lasciarsi morire di peritonite. Si trovava infatti, unico medico della spedizione, in una base polare dell’Antartide, appena all’inizio del lungo inverno australe, che avrebbe impedito per mesi ogni possibilità di soccorso. Il chirurgo non volle dare pubblicità al fatto, testimoniato comunque dalle fotografie prese dai compagni, e una volta rientrato in patria proseguì la sua carriera accademica e di chirurgo presso il Primo Istituto medico di Leningrado, dove morì il 21 settembre 2000.
Quando necessità fa virtù
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Fare la TAC ai Campi Flegrei, e poi la diagnosi

Sfruttando le migliaia di terremoti registrati negli ultimi anni, i ricercatori hanno ottenuto un’immagine tridimensionale ad alta risoluzione della caldera vulcanica e attribuito la responsabilità del bradisismo a un ampio sistema geotermale ricco di gas e liquidi e riscaldato dal magma presente in profondità. Questo secondo gli autori suggerisce la necessità di considerare le esplosioni freatiche nei piani di gestione del rischio. Nell'immagine la Solfatara di Pozzuoli. Credit: Norbert Nagel/Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0)
Immaginate di tagliare i Campi Flegrei con un piano verticale in direzione nord-sud che attraversa il centro di Pozzuoli, cioè il punto dove si registra il massimo sollevamento del suolo e si concentrano i terremoti più forti.