Non è proprio una breaking news, la vicenda narrata dal figlio del protagonista sul numero di Natale del British Medical Journal: l’evento risale infatti all’aprile del 1961, ma è interessante perché sembra sia il primo caso noto di un chirurgo che si è rimosso da solo l’appendice, senza l’ausilio di nessun altro medico o infermiere. D’altra parte il ventisettenne Leonid Ivanovich Rogozov, giovane laureato di Leningrado, non aveva molta scelta: o tentare o lasciarsi morire di peritonite. Si trovava infatti, unico medico della spedizione, in una base polare dell’Antartide, appena all’inizio del lungo inverno australe, che avrebbe impedito per mesi ogni possibilità di soccorso. Il chirurgo non volle dare pubblicità al fatto, testimoniato comunque dalle fotografie prese dai compagni, e una volta rientrato in patria proseguì la sua carriera accademica e di chirurgo presso il Primo Istituto medico di Leningrado, dove morì il 21 settembre 2000.
Quando necessità fa virtù
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Misurare l’energia della biodiversità per la salute degli ecosistemi

Una nuova ricerca rivela che il flusso di energia che attraversa le reti alimentari africane si è ridotto di quasi due terzi dall’epoca preindustriale. Capire come l’energia scorre negli ecosistemi permette di leggere in anticipo segnali di degrado e orientare strategie di conservazione più efficaci.
Biodiversità significa non solo ricchezza e abbondanza delle forme di vita in un luogo, ma anche delle relazioni che esse intessono tra loro. La vita chiama vita, una specie crea i presupposti per l’esistenza di altre, la rete di connessioni e interazioni dà forma e funzione agli ecosistemi. Misurare le relazioni consente dunque di valutare lo “stato di salute” delle comunità biologiche e fornire una diagnosi precoce dei problemi ambientali, che possono insorgere ben prima che una specie si estingua. È però un compito tutt’altro che semplice.