Forse più vicina la produzione del primo vaccino contro l'AIDS. Il lavoro pubblicato a settembre su Nature mette in luce come il nuovo vaccino sia in grado di stimolare il sistema immunitario rendendo l'organismo resistente al virus. I risultati sono stati presentati alla conferenza "AIDS Vaccine 2012" che si e' tenuta a Boston la scorsa settiman (e possibile consultare gli aggiornamenti su questo settore di ricerca su Scienzainrete).
Già tre anni fa attraverso la sperimentazione clinica RV144 si era dimostrato che il vaccino poteva ridurre l'infezione all'HIV solo pero' nel 31%. Oggi il team condotto da Morgane Rolland e Jerome Kim riesce a spiegarne le cause. Gli individui che rispondono positivamente al vaccino circoscrivendolo, producono anticorpi principalmente contro la proteina V1/V2 loop, specifica dell'involucro del virus. A conferma dell'importanza della proteina V1/V2 loop gli scienziati hanno dimostrato che le persone vaccinate possono essere ancora infettate dal virus solo pero' se mutato nella porzione V2.
Nel lavoro sono state analizzate 936 sequenze HIV raccolte da 44 persone coinvolte nella prova sperimentale, vaccinate e con sviluppo dell'infezione, e 66 persone a cui era stato fornito un placebo. Rolland, Kim e collaboratori sono riusciti cosi' ad isolare due mutazioni associate al successo della vaccinazione, entrambe localizzate nella regione V2 nell'anello V1/V2.
Prossima tappa, il vaccino in grado di aumentare la risposta contro V2. (AG)
