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Nasce Italian Drug Discovery Network

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Individuare nuove molecole biologicamente attive per lo sviluppo di nuovi farmaci, attraverso la creazione di una collezione chimica centralizzata è l’obiettivo dell’accordo sottoscritto dall l’Istituto Europeo di Oncologia, l’Istituto Italiano di Tecnologia, Recordati e Rottapharm-Madaus. Si tratta di un progetto nato nell'ambito di Italian Drug Discovery Network (IDDN), per favorire l'interazione e l'unione di capacità, conoscenze e risorse di ciascun promotore dell’IDDN e dare nuovo slancio alle forme di innovazione nella cura delle patologie umane. La scoperta di nuovi farmaci, infatti, si basa sulla possibilità di effettuare lo screening del maggior numero possibile di molecole per determinare  caratteristiche e potenzialità terapeutiche.

La Collezione di composti chimici centralizzata è costituita da circa 200.000 tipi di molecole, selezionate  dai partecipanti all’IDDN per il loro elevato livello di qualità. Queste molecole verranno poi utilizzate per test biologici finalizzati alla creazione di nuovi farmaci. La Collezione è un caso interessante di open innovation - vale a dire la messa in comune, da parte delle imprese, di idee, conoscenze e risorse nelle aree pre-competitive per migliorare la sostenibilità e promuovere l’innovazione - attraverso la condivisione di differenti know-how e grazie alla possibilità di “fare sistema” tra le eccellenze dell’iniziativa. Ciascuno promotore ha messo a disposizione le proprie eccellenze e competenze, avvalendosi di una risorsa difficilemnte accessibile singolarmente. 

Per gli sviluppi futuri, i promotori dell’IDDN intendono organizzare attività comuni di tipo scientifico, informativo e formativo, oltre ad ampliare le attività di ricerca condivise, nell'auspicio che anche realtà di rilievo come l’Unione Europea possano sostenere questo progetto.

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Farmacologia

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parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

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