Nel cordone ombelicale dei piccoli nati prima del tempo si annidano cellule che potrebbero forse ripararne i polmoni. Un gruppo di ricercatori del Centro di medicina rigenerativa dell’Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano ha scoperto che le cellule che circondano i vasi del cordone ombelicale dei prematuri si comportano come staminali capaci di produrre tessuto osseo, adiposo e muscolare. Gli studiosi però sperano che queste cellule possano un giorno servire anche a riparare i polmoni dei piccoli neonati, che spesso subiscono un danno cronico: nello studio pubblicato sul Journal of Cellular and Molecular Medicine i ricercatori coordinati da Lorenza Lazzari hanno verificato in vitro che esse migrano verso le cellule degli alveoli danneggiate, producendo sostanze che potrebbero essere sfruttate a scopo terapeutico.
Le risorse dei prematuri
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Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Il progetto Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.
Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).
Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.