Per i pazienti con
sclerosi multipla (SM) potrebbero aprirsi nuove strade per la cura della
malattia.
Una ricerca, pubblicata su Stem Cell Reports, ha
messo in evidenza un potenziale trattamento in grado sia di fermare la
progressione della malattia ma anche di riparare i danni esistenti.
I ricercatori dello Scripps Research Institute in California hanno utilizzato topi
paralizzati geneticamente per avere una condizione simile alla SM. L’obiettivo
iniziale, però degli scienziati americani era cercare di capire i meccanismi
alla base del rigetto delle cellule staminali nei topi.
Tuttavia, due settimane
dopo l'iniezione di cellule staminali neuronali umane, i ricercatori hanno
fatto una scoperta inattesa: i topi avevano ripreso la loro capacità di
camminare. “Abbiamo avuto molta fortuna, spiega Jeanne Loring, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa dello Scripps
Research Institute “ci siamo trovati al posto giusto al momento giusto”.
Ma qual è
stato l’effetto delle cellule staminali? In primo luogo, c'è stata una
diminuzione dell’infiammazione del sistema nervoso centrale dei topi, con una
diminuzione della progressione della malattia. In secondo luogo, le cellule
iniettate hanno rilasciato delle proteine che hanno stimolato altre cellule a
riparare i danni nella mielina esistente.
Dopo 10
giorni, l’équipe di Loring ha iniettato altre cellule staminali ma sono state
rigettate.
I miglioramenti dovuti però alla prima iniezione sono stati evidenti
anche a distanza di 6 mesi.
Ora il
team sta lavorando per capire come utilizzare le proteine secrete dalle cellule
staminali. "Studiare le proteine prodotte dalle cellule staminali ci darà la possibilità di sviluppare nuove strategie farmacologiche", ha sottolineato Loring.
