fbpx Alberi e clima in Africa | Page 3 | Scienza in rete

Alberi e clima in Africa

Primary tabs

Read time: 2 mins

La prima accurata ricostruzione dell'andamento climatico in Africa settentrionale suggerisce che tra il XIII e il XVI secolo vi furono frequenti periodi di estrema siccità, proprio come nell'ultima parte del secolo scorso.

Alla ricostruzione si è giunti grazie a un programma internazionale di ricerca basato sullo studio degli anelli annuali di accrescimento degli alberi (dendrocronologia). Lo studio, coordinato da Ramzi Touchan (University of Arizona) e pubblicato online su Climate Dynamics, ha potuto contare su dati che hanno garantito una copertura temporale davvero notevole e ha interessato quasi ottocento alberi, almeno una ventina per ciascuno di 39 differenti siti in Marocco, Algeria e Tunisia. Il più antico campione di anelli di accrescimento studiato dal team di Touchan proviene dal Marocco e risale addirittura all'anno 883.

Ricostruendo il susseguirsi dei periodi di siccità, i ricercatori hanno scoperto che lo schema delle siccità regionali che hanno contrassegnato i secoli medievali sembri riemergere al termine del XX secolo. Analizzando poi i differenti periodi di siccità impressi indelebilmente negli anelli annuali e incrociandoli con le analisi climatiche, hanno inoltre potuto stabilire che le siccità in Tunisia e Algeria non sono governate dallo stesso tipo di condizioni oceaniche e atmosferiche responsabili delle siccità in Marocco.

Il prossimo obiettivo di Touchan e collaboratori è quello di estendere ancora più a ritroso nel tempo la loro cronologia, provando a colmare la lacuna con il materiale archeologico.

University of Arizona

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Luoghi: 
Indice: 
Ambiente

prossimo articolo

Le auto elettriche sono inevitabili, per fortuna

posteggio auto elettrica

La modifica del divieto europeo di vendita dal 2035 di auto termiche ci dà l'opportunità di guardare ai dati degli ultimi anni e capire che la transizione verso l'auto elettrica è ormai ineluttabile. Costa sempre meno, aumentano i punti di ricarica e se ne producono sempre di più. Ora le case automobilistiche europee dovranno ridurre le emissioni allo scarico del 90% e non più del 100%: ma, anche se un quota potrà essere coperta da e-fuel, biocarburanti e acciaio a più basse emissioni, il grosso dovrà necessariamente provenire dall'elettrico.

Immagine: Pixabay

L’obbligo europeo di non vendere più auto a combustione interna dal 2035 in poi è stato modificato. Sia chiaro, secondo la vecchia indicazione, dal 2035 in poi si sarebbe comunque potuto circolare ancora con auto a benzina: lo stop era previsto solo per la vendita. Proprio per rendere graduale il passaggio. Ora non più.