fbpx La ricerca valutata secondo il metodo Ponzio Pilato | Scienza in rete

La ricerca valutata secondo il metodo Ponzio Pilato

Primary tabs

Read time: 3 mins

A ridosso della pausa estiva, il MIUR ha finalmente reso nota la graduatoria dei Progetti di Ricerca Nazionali (PRIN) ammessi al finanziamento, il cui bando è stato emanato nel 2009.
Questo risultato non mancherà di suscitare polemiche e recriminazioni, per le anomalie e le incongruenze di un processo di valutazione, che, sebbene scimmiotti il ben più rigoroso sistema "peer review" dell'European Research Council, è di gran lunga meno trasparente e solido, non garantendo affatto che vengano sostenute e premiate le eccellenze della ricerca italiana, così come dichiarato negli obiettivi del Programma di Ricerca Nazionale.
Si prenda ad esempio l'area di ricerca delle Scienze della Terra, nella quale sono stati esclusi dal finanziamento tutti i progetti del settore Geofisica, pur avendo alcuni di essi superato il punteggio di soglia per l'ammissibilità al finanziamento. Così, nel Paese dei terremoti e dei vulcani, laddove il rischio sismico e vulcanico è il più elevato dell'intera area Mediterranea e tra i maggiori del Pianeta, laddove un terremoto di magnitudo moderata, come quello de L'Aquila del 2009 causa 300 vittime e ingenti danni al patrimonio abitativo, e dove l'eccellenza dei ricercatori in Geofisica li posiziona ai primi posti dei ranking internazionali per impatto della loro ricerca; in questo Paese si decide (inconsapevolmente?) che la ricerca in Fisica della Terra debba scomparire dai laboratori universitari nel prossimo biennio.
Delle aberrazioni del sistema di valutazione dei progetti del MIUR, ne prende chiaramente atto la Commissione di Garanzia dei Progetti PRIN 2009 nel verbale della riunione durante la quale è stata definita la graduatoria dei progetti finanziati.
Una volta stabilita la soglia di 59/60 per l'ammissione al finanziamento dei progetti, la Commissione si è resa conto che per un gran numero di aree disciplinari la percentuale di progetti valutati "eccellenti" (voto 59 o 60) è stato di gran lunga superiore alla norma, a danno di altre aree disciplinari con percentuali più ragionevoli. In altre parole, il criterio di eccellenza seguito dai revisori dei progetti si è rivelato estremamente eterogeneo da un'area scientifica ad un altra, con l'anomalia di diverse aree disciplinari per cui la gran parte dei progetti sottomessi è stato valutato "eccellente" con il massimo dei voti. Le esperienze pregresse in passate tornate di finanziamento PRIN con gli stessi criteri di valutazione, hanno probabilmente generato la convinzione nella comunità scientifica di queste aree disciplinari anomale che, un livellamento verso l'alto del punteggio da attribuire ai progetti, favorisse l'ammissione al finanziamento di un più alto numero di progetti per quell'area.
Di fronte a una tale evidente anomalia, la Commissione dei Garanti ha adottato il metodo "Ponzio-Pilato" e cioè ha trovato una soluzione di minimo sforzo, avallando de facto un sistema iniquo di valutazione: ha riaggiustato le quote di finanziamento per le aree penalizzate dalla valutazione dei revisori, inserendo i progetti valutati con un punteggio di 58, fino al raggiungimento del livello di soglia di finanziamento minimo per area (pari al 3% del budget totale) e rimandato al Ministro il compito di introdurre criteri che nel futuro pongano rimedio a questa criticità. Questa decisione della Commissione dei Garanti non fuga il dubbio che molti dei progetti ammessi al finanziamento in determinate aree disciplinari siano stati sopravvalutati a danno di progetti sottovalutati in altre aree disciplinari.
Appare chiaro tuttavia che, piuttosto che l'introduzione di diversi criteri per la valutazione, come richiesto dalla Commissione dei Garanti, è proprio il ruolo e la prerogativa del panel di valutazione che deve essere ridefinito, sull'esempio dei Panel di valutazione di altri organismi di erogazione di finanziamenti per la ricerca come l'European Research Council in Europa o la National Science Foundation negli Stati Uniti. In questi organi, la valutazione dei revisori è importante , ma non decisiva come nel sistema implementato dal MIUR. Al Panel di Valutazione, costituito da top-scientists di livello internazionale, è demandata la decisione finale circa l'ammissibilità al finanziamento che si basa sul giudizio dei revisori ma deve tenere conto anche della valutazione comparativa e della distribuzione delle risorse per area disciplinare, quest'ultima definita in accordo alle linee guida del piano di sviluppo della ricerca scientifica nazionale.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Fibrosi cistica: una persona su trenta è portatore sano. E non lo sa.

Immagine tratta dalla campagna "Uno su trenta e non lo sai" sul test del portatore sano della fibrosi cistica: persone viste dall'alto camminano su una strada, una ha un ombrello colorato

La fibrosi cistica è una malattia grave, legata a una mutazione genetica recessiva. Se è presente su una sola copia del gene interessato non dà problemi. Se però entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato, possono passare le due copie al figlio o alla figlia, che in questo caso svilupperà la malattia. In Italia sono circa due milioni i portatori sani di fibrosi cistica, nella quasi totalità dei casi senza saperlo. La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica sta conducendo una campagna informativa sul test del portatore sano, che consente ai futuri genitori di acquistare consapevolezza del proprio stato.

Se due genitori con gli occhi scuri hanno entrambi un gene degli occhi chiari nel proprio patrimonio genetico, c’è una probabilità su quattro che lo passino entrambi a un figlio e abbiano così discendenza con gli occhi chiari. Questo è un fatto abbastanza noto, che si studia a scuola a proposito dei caratteri recessivi e dominanti, e che fa sperare a molti genitori con gli occhi scuri, ma nonni o bisnonni con gli occhi celesti, di ritrovare nei pargoli l’azzurro degli occhi degli antenati.