fbpx GetClimate, cambiamenti climatici in un tap | Scienza in rete

GetClimate, cambiamenti climatici in un tap

Primary tabs

Read time: 1 min

GetClimate è la nuova applicazione del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC ). L'app consente di visualizzare le medie mensili delle temperature (°C) e delle precipitazioni (mm/giorno) per il periodo compreso tra il 1976 e il 2005.
L'app inoltre fornisce informazioni su eventi, pubblicazioni scientifiche, articoli e aggiornamenti che riguardano il dibattito mondiale in tema di scienza e politiche del clima.

I dati utilizzati da GetClimate provengono dal Climatic Research Unit (CRU) TS (time-series) version 3.10 gridded data. Il CRU è un archivio delle medie mensili fornite da oltre 4.000 stazioni meteo nel mondo.

Il CMCC è un ente di ricerca no-profit fondato nel 2005 con il supporto finanziario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT), del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) e del Ministero delle Finanze (MEF), grazie al finanziamento del Fondo Integrativo Speciale della Ricerca (FISR), nell’ambito del Programma Strategico Nazionale della ricerca. Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici è nato con l’obiettivo principale di realizzare in Italia un Centro di eccellenza sullo studio integrato di temi riguardanti i cambiamenti climatici.
Questi i canlai Youtube, Facebook e Twitter del CMCC

Anterprima dell'app

CMCC


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

Nell'immagine due geologi dell'USGS misurano una rottura di faglia causata dai terremoti di Ridgecrest in California nel 2019. Foto di Ben Brooks/USGS (CC0).

È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.

Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.