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Cooperazione e condivisione, intervista a Stephen Peedell

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La coordinazione è una conditio sine qua non per la ricerca scientifica europea. Un ottimo esempio di tale coordinazione è rappresentato dal Centro Comune di Ricerca (CCR), una direzione generale della Commissione Europea nella quale sono coinvolti sette istituti di ricerca, fra i quali spicca l’italiana Ispra. E proprio all’Ispra lavora Stephen Peedell, Senior Scientific Officer dell’Unità di Gestione delle Risorse Ambientali. “Di formazione sono un geografo e mi sto occupando di architettura di sistemi geospaziali”, ci ha raccontato Peedell, presente al Festival della Scienza di Genova per presentare il CCR nell’ambito della mostra Piazza Europa. “Il nostro lavoro consiste nello sviluppare database spaziali, cataloghi e servizi web finalizzati alla geoinformazione. Per fare ciò sfruttiamo la grande quantità di dati geografici, ecologici e demografici disponibili, dai quali vengono tratte visualizzazioni ed infografiche. Lo scopo? Utilizzare queste tecnologie geospaziali per influenzare i processi decisionali sull’ambiente.”

Un lavoro di grande importanza, dunque, che si scontra con tutta una serie di difficoltà. “I dati che usiamo sono dati che sono già stati raccolti,” spiega Peedel, “ma che non sempre sono facilmente reperibili. Ci sono diversi problemi, alcuni di natura tecnica, come l’invecchiamento dei formati, più difficili da convertire in digitale. Altre volte invece il problema è politico, poiché non sempre i dati che ci interessano vengono condivisi, specialmente in determinate aree del pianeta.”

L’informazione come strumento per stimolare un dibattito, questa è l’idea di Peedel, che aggiunge: “entrare in una rete di attività con i nostri risultati è fondamentale per noi. Lo stimolo iniziale che possiamo dare può invogliare altre realtà presenti nella stessa rete a iniziare collaborazioni con noi. Più contatti, più nodi della rete e quindi maggior diffusione dell’informazione, che si traduce in una più alta possibilità di raggiungere e influenzare i decisori politici.” 

Ecco quindi un’altra parola che ben si sposa con cooperazione: collaborazione.

“La nostra partecipazione al Festival della Scienza si muove proprio in questa direzione,” conclude Peedel. “Collaborando col Festival, e quindi con la città di Genova, speriamo di invogliare altre città italiane a collaborare con noi.”

Un augurio più che mai condivisibile, nell’ottica dell’eccellenza europea.



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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

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