Ogni anno centinaia di articoli scientifici peer-reviewed vengono ritirati. Nessun giornale è al sicuro da ritrattazioni, dai più importanti come Nature o Science, alla miriade di riviste minori. Sono gli stessi autori spesso a rilevare gli errori e a ritirare il lavoro.
Christopher Wanjek su LiveScience, esamina alcuni dei lavori scientifici più controversi che sono stati ritirati nel corso del 2011.
Farfalla incontra verme, si innamora, e ha bruchi
Nel 2009 la rivista PNAS ha pubblicato la ricerca condotta da Donald Williamson, zoologo britannico in pensione, nella quale si portavano prove genetiche a favore della teoria che le farfalle moderne si siano formate dall’ibridazione di una specie di verme con un’altra specie di insetto alato. I ricercatori Michael Hart e Richard Grosberg presso l'Università del Texas, sistematicamente hanno confutato tutte le affermazioni di Williamson sulle pagine di PNAS già sulla fine del 2009. Nel 2011 Williamson ha pubblicato un follow-up sulla rivista Symbiosis, ma appena il lavoro è uscito Hart ha criticato in modo duro la scelta dell’editore. Da novembre il paper non è più disponibile.
Graffiti e rifiuti in contesti urbani possono innescare cambiamenti nel cervello
Sulla rivista Science nell’aprile del 2011 lo psicologo olandese Diederik Stapel affermava che l'odio e la discriminazione possono portare il cervello a essere più predisposto nel commettere atti criminali. Ma tutti questi dati sulla discriminazione razziale non sono del tutto veri, è lo stesso Stapel ad ammettere di essersi inventato tutti i dati delle presunte ricerche da lui svolte “sul campo” che poi passava ad assistenti e studenti con i quali firmava le pubblicazioni. Science ha incominciato la ritrattazione dei lavori.
Antibiotici per curare l’appendicite
Il Journal of Gastrointestinal Surgery nel 2009 ha pubblicato un lavoro di un gruppo di ricercatori indiani nel quale si indicava l’uso di antibiotici come possibile alternativa all'asportazione chirurgica della appendicite. Già nel 2010 un'équipe di chirurghi italiani con una lettera inviata allo stesso giornale esprimeva perplessità sui dati presentati. I ricercatori indiani si sono difesi e hanno promesso uno studio più ampio per stabilire chiaramente la superiorità del trattamento antibiotico rispetto alla chirurgia. Aspettando questo ulteriore studio, la rivista ha deciso di ritirare il lavoro per motivi di presunto plagio, affermando che "porzioni significative di questo articolo sono stati pubblicati in precedenza" da altri ricercatori nel 2000 e 1995.
La sindrome da stanchezza cronica è causata da un virus
La sindrome da stanchezza cronica (CFS) è una malattia di origine sconosciuta, alcuni ricercatori considerano questo tipo di disturbo psicologico sostanzialmente limitato ai paesi più ricchi con maggiore incidenza nelle donne che negli uomini. Nell'ottobre 2009 dei ricercatori del Whittemore Peterson Institute in Nevada, hanno pubblicato su Science un lavoro che mette in relazione la CFS con il retrovirus XMRV. Questo virus appartiene alla famiglia che comprende anche Hiv-1 e una vasta serie di virus in grado di causare alcuni tipi di tumori negli animali. La loro replicazione è inibita da alcuni dei farmaci che si usano di routine nella terapia dei pazienti con Aids. Alcuni medici, secondo quanto riportava il Wall Street Journal, hanno cominciato a prescrivere trattamenti antiretrovirali a pazienti affetti dalla sindrome. Nessuna ricerca che ha seguito quella del 2009 ha però trovato traccia del virus nel sangue dei pazienti, sia negli Stati Uniti che in Europa. Alcuni studi, tra cui uno pubblicato sulla rivista Retrovirology, hanno iniziato a mettere in dubbio il collegamento tra XMRV e la sindrome da fatica cronica. Gli studi hanno concluso che dietro la scoperta del collegamento tra XMRV e la sindrome ci possa esser stata una contaminazione del sangue dei pazienti. Nel maggio del 2011, Science ha deciso di prendere posizione pubblicando due nuovi studi che confutano il lavoro del 2009 e un editoriale per esprimere la profonda preoccupazione su quanto è accaduto. C’è di più a dicembre la rivista ha dovuto ritrattare l’intero articolo, nel frattempo Judy Mikovits è stato licenziato dalla Whittemore Peterson Institute.
Questi esempi di “cattiva scienza” possono avere effetti duraturi e dannosi. Basti ricordare il lavoro del 1998 sulla rivista The Lancet che collegava l'autismo al vaccino MMR per il morbillo, parotite e rosolia. Il lavoro è stato completamente ritrattato nel 2010 dopo che si era scoperto che il principale autore Andrew Wakefield aveva manipolato i dati e violato diversi codici etici di condotta. Dopo la pubblicazione dell'articolo su Lancet, i tassi di vaccinazione MMR sono diminuiti drasticamente con un aumento dei casi di morbillo che può portare in alcuni casi anche alla morte.