fbpx La scienza in TV dagli anni ’50 a oggi | Scienza in rete

La scienza in TV dagli anni ’50 a oggi

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

“Il formichiere è veramente feroce e pericoloso, in quanto si erge sulle zampe posteriori e con gli unghioni di cui sono armate le zampe anteriori assalta il suo nemico e può squarciarlo molto facilmente. E di questa ferocia ha dato prova dopo la trasmissione, quando si è trattato di rimetterlo nella sua cassetta, non che abbia squarciato nessuno…” racconta Bianca Maria Piccinino aprendo una puntata di L’amico degli animali, uno dei primi programmi televisivi italiani a tema scientifico, andato in onda dal 1956 al 1964.

Come le altre trasmissioni scientifiche di quegli anni, anche L’amico degli animali aveva uno spirito educativo, quasi didattico. Negli ultimi anni, invece, accanto all’aspetto informativo hanno sempre più spazio spettacolo e divertimento, e la parola d’ordine della scienza in TV sembra essere infotainment, un neologismo nato dalla fusione di information e entertainment

Per offrire un quadro generale della scienza nella televisione italiana, nella timeline interattiva che segue sono riportati i principali programmi a tema scientifico dagli anni ’50 a oggi escludendo, per il momento, i canali tematici e le serie televisive. Cliccando sui titoli si possono visualizzare maggiori informazioni o brevi estratti video. La raccolta è ancora incompleta. Sono benvenuti suggerimenti e segnalazioni di trasmissioni mancanti.

Guardando la timeline si può vedere come cambia il panorama dell’informazione e divulgazione scientifica in TV. Negli anni aumentano i programmi, si trasforma il linguaggio e si sperimentano nuovi stili, comicità compresa. Tra i temi trattati, medicina e salute sono al primo posto, con diverse rubriche e programmi interamente dedicati. Gli argomenti poi spaziano dall’archeologia alla tecnologia del futuro, dall’ecologia agli animali, dagli esperimenti in studio alle biografie dei grandi scienziati.




Fonte: Oggiscienza, 20 giugno 2013

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Biodiversità urbana: com'è cambiata e come proteggerla

Anche le metropoli possono essere ambienti ricchi di specie: secondo un recente studio sono ben 51 le specie di mammiferi che vivono a Roma, alcune di esse sono specie rare e protette. Nel corso degli ultimi due secoli, però, molte specie sono scomparse, in particolare quelle legate alle zone umide, stagni, laghetti e paludi, habitat importantissimi per la biodiversità e altamente minacciati.

Nella foto: Parco degli Acquedotti, Roma. Crediti: Maurizio.sap5/Wikimedia Commons. Licenza: CC 4.0 DEED

Circa la metà della popolazione mondiale, vale a dire ben 4 miliardi di persone, oggi vive nelle città, un fenomeno che è andato via via intensificandosi nell’epoca moderna: nell’Unione Europea, per esempio, dal 1961 al 2018 c’è stato un costante abbandono delle zone rurali e una crescita dei cittadini, che oggi sono circa i