fbpx Inside the Xylella Story | Scienza in rete

Inside the Xylella Story

Primary tabs

Read time: 1 min

Gli olivi del Salento, da qualche anno, sono stati colpiti da un grave fenomeno di disseccamento che, dopo aver interessato una piccola area a ridosso del golfo di Gallipoli, ha continuato ad espandersi varcando ora i confini della provincia di Lecce. Il nemico dell'olivo salentino si chiama Xylella, un batterio Gram - che vive esclusivamente nei vasi xilematici delle piante ospiti e che non era mai stato segnalato prima in Italia e in Europa. Al Festival della Scienza di Genova abbiamo incontrato uno dei protagonisti alla lotta contro Xylella, Donato Boscia, responsabile della sede di Bari dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR. Il ricercatore barese dal 2013 ha indagato sulla causa dei gravi disseccamenti degli oliveti salentini, contribuendo all’identificazione iniziale del batterio Xylella fastidiosa, alla comprensione della modalità di diffusione della malattia e, recentemente, alla ricerca di varietà resistenti.

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Ecco la nuova mappa della crisi climatica europea firmata WMO e Copernicus

Il 2023 è stato un anno da record per l’Europa. La sfida è tenere alta l’attenzione sugli impatti climatici nonostante la stessa parola “record” ormai stia già saturando gli organi di informazione. Eppure, i 49°C in Sicilia sono un record, come altri numeri del nuovo rapporto sullo stato del clima europeo appena pubblicato da Copernicus. Cogliamo l’occasione per ricordare qualche buona notizia e i prossimi appuntamenti elettorali decisivi per i prossimi anni di transizione ecologica.

Foto di Markus Spiske su Unsplash

Nel 2023 in Europa le temperature sono state superiori alla media per undici mesi, con il settembre più caldo mai registrato.