fbpx Il commissariamento dell’ASI | Scienza in rete

Il commissariamento dell’ASI

Primary tabs

Tempo di lettura: 3 mins
Il primo agosto, con provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri, è stata commissariata l'Agenzia spaziale italiana, a poco più di un anno dall'insediamento del suo ultimo presidente. Non intendo qui entrare nel merito delle ragioni che hanno portato a questa decisione e ancor meno della scelta del commissario, del suo mandato o della sua durata. Interessa molto di più la procedura che verrà seguita, al termine del commissariamento, per la nomina del nuovo Presidente. Interessa il Metodo.

Nella scorsa legislatura il ministro dell'Università e Ricerca, cui compete di proporre al Consiglio dei Ministri questa nomina - così come quella dei presidenti degli altri Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal suo Ministero -  aveva deciso di spogliarsi del suo unilaterale potere di nomina e di interpellare piuttosto la comunità scientifica per il tramite di un search committee che vagliasse ed eventualmente sollecitasse espressioni di interesse e producesse una rosa di pochi nomi di alto profilo scientifico, entro la quale il ministro era tenuto ad operare la sua scelta. Questo modo di procedere, implementato su base "volontaria" ancor prima che diventasse normativa attraverso il suo inserimento nell'ultima legge di riforma degli Enti di  Ricerca, era stato utilizzato per la prima volta proprio in occasione della nomina del presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e successivamente per la nomina dei presidenti dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).  Questo modo diprocedere, questo nuovo metodo, decisamente innovativo per la nostra cultura e per le nostre abitudini politiche, aveva subito riscosso un grande successo presso la comunità scientifica nazionale e ancor più presso quella internazionale. Nature eScience, considerate le due più autorevoli riviste scientifiche internazionali multidisciplinari, scrissero per l'occasione che in Italia il merito aveva trionfato sulla politica. Non succede spesso.

Ecco, sarebbe auspicabile che questo modo nuovo di selezionare i massimi vertici degli Entidi Ricerca, si radicasse nella nostra cultura e nella nostra politica e si perfezionasse, utilizzando, per i search committee personalità di alto e indiscusso livello di competenza scientifica e manageriale, non solo italiani ma anche (prevalentemente?) stranieri e istituendo procedure certe, robuste e trasparenti. Sarebbe anche auspicabile che "il Metodo" fosse in qualche modo contagioso e si estendesse ad altri ambiti, ad altre nomine. Ne seguirebbero benefici nazionali e altri plausi internazionali.

L'appellarsi alla valutazione e al merito come valori da utilizzare per misurare, finanziare, decidere, è ormai affare dichiaratamente bipartisan. Tutti li invocano e li propongono, maggioranza e opposizione. Pochi tuttavia li hanno mai messi in pratica, manifestando così, sempre in modo bipartisan, una preoccupante predisposizione alla schizofrenia: i fatti separati dalle dichiarazioni. Passare dalle parole ai fatti non è facile, ci vogliono autorevolezza, coerenza e determinazione ma chi, tra inostri politici, avrà la convinzione e la capacità di farlo, lascerà un segno notevole. E anche estremamente positivo.

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Trump ora è un serio problema per il clima

persona con maschera di trump

Cosa succede con il ritorno di Trump per le azioni contro il cambiamento climatico? Abbiamo qui cercato di raccogliere dati, analisi e osservazioni - tra giornali e think tank internazionali - per capire cosa ci aspetta, sulla base di quanto il neopresidente ha già fatto o detto. Iniziamo a rimboccarci le maniche.

Foto di Darren Halstead su Unsplash

Donald Trump, da gennaio 2025, sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America (e il primo che lo farà da pregiudicato). Il Senato passa a maggioranza repubblicana così come, probabilmente, lo sarà la Camera. I risultati sono perfettamente in linea con i sondaggi, secondo i quali, soprattutto nelle ultime settimane, era evidente il sostanziale pareggio negli stati in bilico tra i due candidati.