fbpx Bologna capitale meteoclimatica | Scienza in rete

Bologna capitale meteoclimatica

Primary tabs

Tempo di lettura: 3 mins

Il progetto del nuovo Data Centre ECMWF a Bologna - Artist's impression - Copyright: gmp von Gerkan, Marg & Partner.

 

La mancata assegnazione dell’EMA a Milano ha mostrato l’importanza che riveste per gli stati membri la possibilità di ospitare centri transnazionali. Al di là del potenziale prestigio, ospitare un'Agenzia europea rappresenta un’opportunità per l’indotto produttivo e per la comunità nazionale di ricerca nel settore. Questa opportunità è stata colta da Bologna che lo scorso giugno è stata scelta come sede del nuovo centro dati e di calcolo di ECWMF, dopo una selezione fra numerosi “bid” europei. Il centro è uno snodo fondamentale nel settore della ricerca e dei servizi meteoclimatici, una delle grandi sfide intellettuali del XX e XXI secolo, e strumento fondamentale per approntare le strategie di adattamento al cambiamento climatico. 

A Bologna il Data Centre ECMWF

ECMWF è il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio termine. Nasce nel 1975 ed è uno dei più prestigiosi centri di ricerca nel campo del clima e della meteorologia e svolge attività operativa nella produzione di previsioni meteorologiche a diverse scale. Più recentemente ECMWF è il “procurement center” per due servizi del programma Copernicus di monitoraggio dell’atmosfera (CAMS) e di Servizio Climatico (C3S). Copernicus è il programma europeo di costruzione di un servizio informativo basato sulle osservazioni della Terra e i servizi CAMS e C3S ne focalizzano due aspetti fondamentali che hanno come obiettivo, nei prossimi anni, di fornire l’informazione di riferimento a livello europeo, sullo stato presente e futuro del clima, della composizione atmosferica e dell'inquinamento a scala globale. Il centro di Bologna sarà parte del cuore operativo di ECMWF ospitando uno dei più potenti centri di calcolo del mondo e la base dati di riferimento per la meteorologia in Europa. Il centro di calcolo ECMWF è una risorsa fondamentale nel settore ed è utilizzato al 75% da utenti dei paesi membri che includono tutta Europa.

Al Tecnopolo anche ItaliaMeteo

A pochi mesi di distanza, nell’ottobre 2017, Bologna si è aggiudicata anche la sede dell’Agenzia Nazionale per la Meteorologia e Climatologia, ItaliaMeteo, che sorgerà anch’essa al Tecnopolo, la stessa sede dove si trasferirà il Data Centre ECMWF. ItaliaMeteo è stata inserita con inaspettata velocità, dopo un lungo periodo di stallo, nella legge di Bilancio 2017 e ciò è apparsa subito come nuova opportunità, che governo e istituzioni locali hanno saputo cogliere, a seguito della costituzione del Data Centre.

ItaliaMeteo è un sistema di raccordo fra entità regionali e un necessario coordinamento nazionale, mantenendo al servizio dell’Aeronautica le sue prerogative istituzionali. La sua costituzione è di potenziale beneficio per la gestione operativa delle previsioni meteoclimatiche e per le ricadute sul sistema di ricerca nazionale.

Un'occasione di rilancio della ricerca italiana

Questa scelta, come quella del Data Centre ECMWF, si innesta in un contesto locale di enorme potenzialità che include fra gli altri il Centro euromediterraneo per il cambiamento climatico (CMCC), Il Consiglio Nazionale delle Ricerche che svolge numerose attività di ricerca meteo-climatiche e l’Agenzia regionale per l’ambiente dell’Emilia Romagna che ha un’esperienza nella ricerca e sviluppo nel settore monitoraggio, previsione e servizi meteorologici.

Non solo quindi un’occasione per Bologna, ma per tutto il paese: un potenziale di crescita sotto forma di ricerca e sviluppo in un dominio che esige creatività e interdisciplinarità, ma anche la capacità di trasferimento in termini di servizi e sistemi operativi di punta a scala mondiale. Sarà necessario mettere insieme alcuni ingredienti fondamentali: un coinvolgimento degli attori di ricerca, una programmazione di finanziamento nazionale a supporto dei programmi europei e un consolidamento ad almeno medio termine dello sforzo profuso finora dalle istituzioni e dal sistema di governance regionale e nazionale.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Una correlazione tra l’accumulo di plastica e il rischio cardiovascolare

Uno studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine evidenzia per la prima volta la presenza di micro- e nanoplastiche nelle placche aterosclerotiche di pazienti sottoposti a intervento chirurgico. Seguendo i pazienti per i 34 mesi successivi, il gruppo di ricerca ha potuto rilevare anche un maggior rischio di malattia cardiovascolare nei pazienti in cui erano state rilevate le microplastiche rispetto a coloro che invece non le avevano accumulate, e l’aumento di alcune molecole associate all’infiammazione

Che la plastica costituisca un enorme problema ambientale è ormai del tutto riconosciuto; così come sono riconosciuti i danni che causa a molte specie, soprattutto marine, che finiscono intrappolate da frammenti di reti, o i cui stomaci sono così pieni di rifiuti da impedire loro di alimentarsi.