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November 2009

Di notte spegniamo qualche rete dei telefoni

I nostri telefonini possono funzionare grazie alle circa 60 mila stazioni radio dei quattro operatori nazionali, che consumano complessivamente circa due miliardi di kWh all'anno, corrispondenti a una bolletta elettrica pari a circa 300 milioni di euro, con una emissione equivalente di anidride carbonica nell'atmosfera di oltre un milione di tonnellate. Non a caso, Telecom Italia è il secondo utente di energia elettrica in Italia, dopo le ferrovie, ma prima di tante industrie pesanti. Per risparmiare sino al 60% di questo consumo basterebbe che i quattro operatori nazionali si accordassero per spegnere alcune delle loro reti, consentendo agli altri di accedere a quelle che a turno restano accese. Oltre al risparmio di energia e di emissioni di CO2, si otterrebbe così anche la riduzione delle emissioni di energia elettromagnetica nell'atmosfera.

Consumo energetico

Ambiente
Italiano
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Scheda
Titolo originale: 
Energy efficent wireless internet access
Soggetto: 
Analisi dei consumi della telefonia mobile e del network.
Data di presentazione: 
25 November, 2009
Audio: 
audio no

Il consumo energetico è la questione del futuro. Dipendiamo sempre più da fonti di energia che scarseggiano. D'altro canto il consumo di energia ha influenze drammatiche sui cambiamenti climatici. E' necessario affrontare la questione della riduzione dei consumi, soprattuto nel settore delle comunicazioni. Qui presentati e analizzati i consumi della telefonia mobile e del network.

Informazioni per gli editor
stato: 
pronto
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Così “respira” il mostro cosmico Cygnus X-3

Mentre a Ginevra i fasci di protoni hanno ripreso a circolare nel più grande anello di accelerazione di particelle mai costruito dall’uomo, il Large Hadron Collider, a 37 mila anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno, un acceleratore naturale, estremamente più potente di quello costruito al Cern per dare la caccia al bosone di Higgs, è stato colto per la prima volta nell’atto di caricarsi ed espellere violentissimi getti relativistici di radiazione gamma. Uno “scoop” per astrofisci, pubblicato

Epiair conferma i danni da smog

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Lo studio epidemiologico sugli effetti a breve termine sulla salute umana da inquinamento dell'aria (EpiAir) - presentato oggi al Ministero dell'Ambiente - conferma i rilevanti danni sanitari di polveri e altri inquinanti. Condotta su dieci città (Torino, Milano, Mestre-Venezia, Bologna, Firenze, Pisa, Roma, Taranto, Palermo, Cagliari), la ricerca ha misurato gli effetti a breve termine degli inquinanti atmosferici (PM10, NO2 e ozono) rilevati nel periodo 2001-2005.

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Napolitano insiste sulla ricerca

Italiano
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Appelli

"Sugli investimenti per la ricerca e sullo sviluppo ci giochiamo il nostro futuro. A parole nessuno lo nega, poi tra parole e fatti ci sono differenze notevoli". Cosi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ritorna sul tema a lui caro della ricerca, oltre che sulle eccellenze tecnologiche, vanto dell'Italia al pari del patrimonio storico e artistico. Il ministro Sacconi commenta: "Un appello molto giusto e anche molto ovvio". Così ovvio che nessuno lo mette in pratica.

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E’ di poche settimane fa la notizia della morte di una bimba australiana di nove mesi a causa di una grave forma di eczema cronico diagnosticato 5 mesi prima. I genitori, ora indagati per negligenza nelle cure e per crudeltà, ne avevano ritardato il ricovero perché l’avevano sottoposta a cure omeopatiche. Ritratto di una medicina controversa, che a volte può sviare da cure efficaci.
di MARIA PIA ABBRACCHIO

La ricerca secondo il Gruppo 2003

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Audizioni parlamentari

"Alla Ricerca servono sportelli di finanziamento pluriennale certi e regolari; l’abolizione delle piante organiche e l’utilizzo di una frazione definita del budget come unico tetto per le spese del personale e le assunzioni; l’uscita dal comparto del pubblico impiego e una nuova normativa per assunzioni e progressioni di carriera; un sistema di valutazione periodica e un accesso competitivo ai finanziamenti. Serve anche che vi sia la possibilità di chiudere Enti non più produttivi o competitivi".

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