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La rete tallona il virus

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La nuova influenza ha messo in luce insospettate potenzialità di internet. In un modello creato per prevedere la diffusione della malattia, gli studiosi della Northwestern University, oltre a tener conto dei flussi del traffico aereo e dei movimenti dei pendolari, hanno pensato che il virus potesse viaggiare per gli Stati Uniti così come fa una banconota da un dollaro e si sono quindi appoggiati ai dati del sito Where's George? , dove per "George" si intende l'effigie di George Washington sulle banconote da un dollaro. Nato per gioco dieci anni fa, il sito nel 2006 aveva già raccolto la storia di 100 milioni di biglietti verdi, specchio fedele della mobilità all'interno degli States. E un altro sito internet, www.HealthMap.org, aveva avuto sentore già dal 1 aprile, settimane prima delle fonti ufficiali, dell'insorgenza dell'epidemia. Il sistema infatti passa al setaccio il web, analizzando in tempo reale anche le informazioni provenienti da fonti informali (news locali, siti individuali, blog, chat rooms) per scovare, seguire e mappare l'insorgenza di malattie infettive, per poi mostrarle su una cartina sempre aggiornata.

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New York Times 4 maggio 2009

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Influenza

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Rapporto delle Nazioni Unite: la parità di genere è ancora lontana per tantissime donne

parità di genere

Invece di polemiche ideologiche, ogni tanto fa bene dare un’occhiata ai numeri. Ogni giorno 800 donne muoiono durante il parto, altre 200 non possono prendere decisioni sulla propria salute né dire di no ai rapporti sessuali con il partner e quasi una donna su dieci al mondo non può scegliere se usare o meno metodi contraccettivi. Sono solo alcuni dei dati contenuti nell’ultimo rapporto dell’UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione uscito da poco. Che mostra che in alcuni campi non si sono fatti progressi o addirittura si è regrediti.

Oggi nel mondo quasi una donna su dieci non può scegliere se usare o meno metodi contraccettivi. Ogni giorno 800 donne muoiono durante il parto, altre 200 non possono prendere decisioni sulla propria salute né dire di no ai rapporti sessuali con il marito o il partner. Su un altro fronte, l’omofobia costa al mondo 126 miliardi di dollari all’anno, mentre il miglioramento delle condizioni legali per le persone LGBTQIA+ è associato a un aumento di 2.000 dollari del PIL pro capite.