Le supernovae di tipo Ia sono fondamentali per i cosmologi. Il fatto che la luminosità di queste colossali esplosioni sia pressoché costante le rende ottime candele campione per valutare le distanze nell'universo. Una supernova particolarmente brillante, però, ha fatto vacillare le certezze degli astronomi.
Le nostre conoscenze dell'evoluzione stellare ci dicono che le supernovae di tipo Ia provengono dalla catastrofica distruzione di una nana bianca, un corpo celeste la cui massa è sempre inferiore a circa 1,4 masse solari, valore chiamato limite di Chandrasekhar. Recenti misurazioni della supernova SN 2007if compiute da Richard Scalzo (Yale University) e dal suo team, però, hanno indicato che la massa della stella che ha prodotto quella supernova così brillante è abbondantemente al di sopra di quel limite. Scalzo ritiene ci siano buone probabilità che SN 2007if non sia una supernova come tutte le altre, ma alle sue origini ci sia la fusione di due nane bianche.
Questa possibilità non creerebbe problemi alla validità del limite di Chandrasekhar e a quanto conosciamo dell'evoluzione stellare, ma potrebbe risultare critica per la cosmologia. Verrebbe infatti messa in discussione l'affidabilità di queste supernovae quali candele campione e, ovviamente, le valutazioni delle distanze cosmiche che si basano su di esse. Insomma, una bella grana per i cosmologi.