Il Tar della Lombardia ha condannato l’Università di Pavia a risarcire i suoi studenti per aver alzato le rette al di sopra dei limiti di legge. La normativa infatti prevede che il totale dei soldi incassati dalle università con le tasse di iscrizione non possa superare il 20 per cento dei fondi che lo stesso ateneo riceve dallo Stato: con i provvedimenti presi dal ministro Gelmini nel 2009-2010, in cui c’è stato un taglio del 3,87 per cento al cosiddetto fondo di finanziamento ordinario, diverse università si sono trovate a superare il limite, considerato finora, anche alla luce di altre recenti sentenze, con una certa elasticità. Secondo il Tar lombardo, tuttavia, sullo sforamento dell’1,33 per cento dell’Università di Pavia non si può chiudere un occhio: la cifra corrisponde a 1.700.000 euro in più chiesti agli studenti, che andranno quindi restituiti, a meno che l’ateneo non vinca l’appello già presentato al Consiglio di stato.
Corriere della Sera 19 novembre 2011