L'intero DNA del melo è stato definitivamente mappato. Il lungo lavoro, opera di un team di ricercatori provenienti da diverse nazioni, verrà pubblicato a breve nel numero di ottobre della rivista Nature Genetics. Coordinatori dello studio sono stati gli esperti della fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario di San Michele all'Adige di Trento.
La mappatura dell'intero genoma ha rivelato la presenza di 57 mila geni, un numero elevatissimo per un genoma di pianta. Tra questi sono stati individuati ben 992 geni responsabili della resistenza alla malattie da parassiti. Il sequenziamento ha così consentito ai ricercatori di aumentare le conoscenze sulla pianta. Caratteristiche nuove che potrebbero poi generare importanti ricadute nella produzione dei frutti.
Uno degli obiettivi per il prossimo futuro è infatti quello di migliorare geneticamente la pianta di melo per renderla capace di difendersi dagli attacchi di parassiti e insetti, riducendo così l'utilizzo degli antiparassitari. Il miglioramento genetico non è però da confondere con gli OGM. Attraverso la conoscenza dei 57 mila geni che compongono il DNA del melo sarà possibile infatti stabilire le caratteristiche delle diverse piante per realizzare così degli incroci che migliorino le caratteristiche produttive.