fbpx La matematica non è roba da maschi | Page 2 | Scienza in rete

La matematica non è roba da maschi

Primary tabs

Read time: 1 min

Un nuovo studio smentisce lo stereotipo dell’idiosincrasia delle donne per la matematica: in tutto il mondo i risultati raggiunti in questa materia dai due sessi sono sovrapponibili. Quel che cambia è soprattutto la passione per questa materia, la sicurezza di poter riuscire in questo campo e la convinzione che serva per una carriera futura. «E’ probabilmente questa mancanza di fiducia in loro stesse che porta le ragazze a scegliere meno spesso dei loro compagni studi scientifici» commenta Nicole Else-Quest, docente di psicologia alla Villanova University, che insieme ad altre due colleghe ha condotto il lavoro pubblicato sullo Psychological Bulletin dell’American Psychological Association. Le ricercatrici hanno tratto le loro conclusioni dai dati del 2003 del Trends in International Mathematics and Science Study e del Programme for International Student Assessment (PISA), che in totale riguardavano quasi 500.000 studenti tra i 14 e i 16 anni di 69 nazioni. «Ci sono enormi differenze tra un Paese e l’altro» spiega la psicologa. «Dove l’accesso alla scuola è uguale per i due sessi, le donne ricoprono ruoli di prestigio nel campo della ricerca e sono più rappresentate in Parlamento, le ragazze vanno meglio in matematica».

Psychological Bulletin 2010: 136; 1

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Psicologia

prossimo articolo

Il nemico nel piatto: cosa sapere dei cibi ultraprocessati

Il termine "cibi ultraprocessati" (UPF) nasce nella metà degli anni '90: noti per essere associati a obesità e malattie metaboliche, negli ultimi anni si sono anche posti al centro di un dibattito sulla loro possibile capacità di causare dipendenza, in modo simile a quanto avviene per le sostanze d'abuso.

Gli anni dal 2016 al 2025 sono stati designati dall'ONU come Decennio della Nutrizione, contro le minacce multiple a sistemi, forniture e sicurezza alimentari e, quindi, alla salute umana e alla biosfera; può rientrare nell'iniziativa cercare di capire quali alimenti contribuiscano alla salute e al benessere e quali siano malsani. Fin dalla preistoria, gli esseri umani hanno elaborato il cibo per renderlo sicuro, gradevole al palato e conservabile a lungo; questa propensione ha toccato il culmine, nel mezzo secolo trascorso, con l'avvento dei cibi ultraprocessati (UPF).