fbpx Garattini: servono ancora gli animali | Page 2 | Scienza in rete

Garattini: servono ancora gli animali

Primary tabs

Read time: 2 mins

In seguito all’approvazione degli emendamenti approvati alla Camera dei Deputati sull’utilizzo degli animali nella sperimentazione scientifica, Silvio Garattini – Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ –  ha tenuto, presso la 14° Commissione del Senato, dove sono in discussione, un’audizione informale circa il recepimento della legge comunitaria del 2011 che detta le linee guida in materia di sperimentazione animale. Già lo scorso 13 marzo, il Professore aveva convicato una conferenza stampa per lanciare un campanello d’allarme proprio in merito alle annunciate iniziative governative.

Sono tre i punti messi in evidenza da Garattini, per sottolineare l’inadeguatezza di questi emendamenti. In primo luogo è stato ricordato l’orientamento generale  della comunità scientifica internazionale a riguardo, che considera il ricorso agli animali nelle fasi di sperimentazione come una necessità. Prima di arrivare ad una fase di sperimentazione clinica per testare gli effetti di beneficio, o tossicità, non solo dei farmaci ma anche di dispositivi medici (quali, ad esempio i peacemaker, i defibrillatori o gli organi artificiali), il test sugli animali è ancora un passaggio indispensabile – dopo un primo studio sulle cellule. Pur essendo solo dei modelli, infatti, gli animali risultano essere ancora più affidabili e non sostituibili. "Rappresentano delle approssimazioni necessarie che non possono essere garantite dalla sperimentazione in vitro" - ha dichiarato Garattini. Sul benessere garantito agli animali, inoltre, l’Italia è uno dei Paesi più avanzati, considerando che per legge devono essere adottate tutte le precauzioni necessarie affinché venga evitata qualsiasi sofferenza agli animali che entrano in sperimentazione. Impedire – come indicato dagli ultimi emendamenti - l’allevamento di animali da sperimentazione in Italia significa inevitabilmente spostare il problema altrove e non essere garantiti da controlli frequenti e rigorosi.

Il terzo e ultimo punto messo in evidenza da Garattini riguarda l’armonizzazione delle normative a livello europeo: la norma nazionale, infatti, risulta essere in contrasto con la Direttiva europea in materia di sperimentazione animale ed è comunque valido il principio generale per cui l'atto di recepimento non può introdurre norme più restrittive, a meno che non siano preesistenti all’approvazione della Direttiva.

Autori: 
Sezioni: 
Ricerca

prossimo articolo

La favola del taglio dei posti letto e degli ospedali in Italia

È di pochi giorni fa un appello del Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani, secondo cui «Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva». Ma è giustificata quest'implicita richiesta? 
Le politiche di riduzione dei posti letto e degli ospedali sono iniziate già nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, per trasferire al livello territoriale parte dei ricoveri e della loro durata. Molti altri paesi hanno meno posti letto rispetto all’Italia, che rimane nelle migliori posizioni quanto a vita attesa alla nascita, mortalità evitabile e indicatori di qualità dei servizi.

Crediti immagine: Levi Meir Clancy/Unsplash

Nei media generalisti, e purtroppo anche di settore, che si occupano di sanità pubblica in Italia, cioè praticamente tutti in questo periodo, si favoleggia del taglio dei posti letto ospedalieri e di interi ospedali in Italia. Basta usare come parole chiave “taglio posti letto in Italia” con qualunque motore di ricerca ed escono interventi degli ultimi giorni su Fanpage, la Stampa e Quotidiano Sanità.