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Fare scienza sotto terra, un racconto alla radio

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Venerdì 4 settembre la trasmissione Radio3scienza mette in onda un documentario sonoro che raccoglie le voci e le esperienze di giovani e meno giovani ricercatori impegnati nei Laboratori sotterranei del Gran Sasso e nel Gran Sasso science Institute.

L’audio doc “Meet my particles - Il regno sotto la montagna” è il primo documento realizzato nell’ambito del progetto “Memorie di scienza” e sostenuto da un premio istituito dal Master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Il racconto del lavoro della scienza e dell’impatto sociale della scienza non passa solo attraverso la comunicazione scritta. Le testimonianze, i ricordi, le esperienze della moltitudine di persone coinvolte in qualsiasi attività di tipo scientifico sono un archivio potenziale di storia dei processi scientifici.
Sono almeno settant’anni che la storia orale ha riacquistato la dignità che aveva nell’antichità quale fonte per conservare e ricostruire la memoria. Oggi quella “senza scrittura” è considerata parte fondamentale della storiografia, soprattutto per quanto riguarda la storia sociale. Anche nella storia della scienza stiamo assistendo a un recupero di centralità della storia orale. Sia per la capacità, unica, di ricostruire quello che Albert Einstein definiva il “personal struggle”, il tortuoso percorso personale che porta il ricercatore al traguardo; sia per ricostruire la storia sociale della scienza.

Dare voce a queste testimonianze e corpo a un archivio consultabile è accessibile è l’obiettivo del progetto “Memorie di scienza” dedicato al giornalista Romeo Bassoli, scomparso nell’ottobre 2013. Romeo è stato un grande narratore delle cose della scienza, prima sulle pagine de L’Unità, poi all’agenzia Zadig, poi ancora come responsabile dell’ufficio comunicazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, cui si è dedicato fino a pochi giorni prima di morire. Ma Romeo è stato anche un grande curioso e appassionato di storia e di storia della scienza. Un progetto che unisca il racconto, la scienza e la storia è sembrato quindi il modo più adeguato per ricordarlo.
Il progetto è promosso dalla moglie, Eva Benelli, e dai familiari e amici di Romeo Bassoli e si appoggia all’archivio di storia orale del Circolo Gianni Bosio, una Onlus che opera a Roma da decenni.
Vede inoltre la partecipazione dell’agenzia di comunicazione della scienza Zadig, del master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. 

“Memorie di scienza” intende raccogliere testimonianze orali, racconti e narrazioni delle più diverse figure che vivono il mondo della scienza: ricercatori, tecnici, giornalisti, decisori, persone comunque coinvolte nella progettazione e nello svolgimento della ricerca scientifica e delle sue applicazioni. La raccolta costituirà il fondo di un archivio orale consultabile via web in modalità open access. La raccolta prevede sia contributi originali, sia l’individuazione di materiali già esistenti ma di difficile reperimento o comunque di difficile fruizione. 
Il corpus di testimonianze sarà via via organizzato per temi e filoni narrativi, sempre nell’intento di facilitare la ricerca e l’accesso ai materiali raccolti, ma anche per privilegiare l’aspetto della narrazione in una raccolta che vuole avere sia una valenza storica, sia una valenza comunicativa.
Nell’ambito del progetto, il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno istituito il premio annuale “Romeo Bassoli” destinato a finanziare la realizzazione del miglior progetto di raccolta di testimonianze orali in ambito scientifico, che costituiscono così una prima, importante, attività di Memorie di scienza.

La prima edizione del premio aveva come tema la fisica delle particelle e l’audiodoc trasmesso il prossimo venerdì è il primo esempio realizzato. L’edizione 2015, sarà dedicata alle malattie infettive e in particolare alle paure, alle percezioni e alle idee delle persone al riguardo e al loro rapporto con la ricerca. Il bando scade il prossimo 20 ottobre, per cui è ancora possibile partecipare. Il regolamento del concorso è consultabile qui.

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